La migrazione amorosa
In questi tempi globalizzati sentiamo spesso parlare della migrazione politica, di quella economica o di quella sociale. Ma come mai gli studiosi non dicono niente della migrazione amorosa? Migrare per amore non è stato soltanto il caso di mia nonna e di molte nonne dell’inizio del XX secolo. È forse anche il mio, un secolo dopo.
Infatti, vi parlo di due figli di emiliano-romagnoli all’estero (per essere più precisa: un ragazzo e una ragazza figli di emiliano-romagnoli all’estero), che si sono trovati l’anno scorso in Italia e ritrovati in Argentina adesso. Sappiamo che non è la stessa situazione perché, per esempio, mia nonna non sapeva che la "luna di mele" in America sarebbe stata lunga come tutta la sua vita. E anche perché l’aereo e Internet sono elementi chiave del concetto postmoderno di amore. Ma siccome questa non è la sede per aprire un dibattito sulla qualità dell’amore e su che cosa ci si aspetta da lui in ogni epoca storica, finisco per dire soltanto che 100 anni dopo lo stesso porto di Buenos Aires vede ancora unirsi l’Europa e l’America in un solo bacio.
Rebeca Belloso Lazzarini (Viedma - Argentina)
Nota di redazione: Per comprendere appieno il significato di questo bello scritto di Rebeca Belloso, corrispondente di Reporter dall’Argentina forse è necessario spiegare che durante l’ultima edizione di Boomerang-Reporter, tenutasi la scorsa estate a Bologna, lei e Marco Foschi (nostro corrispondente da Bruxelles) si sono conosciuti e innamorati. Come dice Rebeca è una incredibile coincidenza che due discendenti di emiliani romagnoli nel mondo si siano incontrati e uniti proprio in Emilia Romagna, là dove sono le radici di entrambi.
Qui di seguito un'intervista a Mario Foschi:
http://www.diarioaldia.com.ar/inicio/index.php?option=com_content&task=view&id=8222