"Tana libera tutti", una mostra fotografica per il Saharawi Day

14.09.2016

la locandina della mostra

Due stili di vita, la stessa voglia di libertà. Due modi di esistere, la stessa dignità. Così viene rappresentato il popolo Saharawi nella mostra fotografica "Tana libera tutti" che verrà inaugurata presso la sede dell'Assemblea di viale Aldo Moro 50 alle ore 10 del 15 luglio in occasione del “Saharawi Day”, il giorno in cui la Regione Emilia-Romagna accoglie i ragazzi saharawi all’interno degli accordi di cooperazione con il governo della Repubblica Democratica Saharawi.

Ad inaugurare l'esposizione, la Presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, e il consigliere regionale e componente dell’Intergruppo di Amicizia con il Popolo, Gabriele Delmonte. Si tratta di 18 immagini scattate dall’artista Livia Tassinari nel corso della missione istituzionale della Regione Emilia-Romagna in Saharawi svoltasi lo scorso marzo e che raccontano le differenze di vita tra i territori liberati e i campi profughi.

“Le foto di Livia Tassinari, il modo con cui ha catturato e narrato le immagini, raccontano molto bene cosa sia la vicenda del popolo Saharawi e della Repubblica Democratica Saharawi”, spiega la Presidente Saliera. La mostra è un “labirinto” che permette al visitatore di paragonare in tempo reale 18 immagini tematiche, 9 riguardanti i campi profughi, 9 i territori liberati. 

“Il popolo Saharawi nel 1975, in fuga dai propri territori invasi dal Marocco, ha dovuto scegliere se vivere in campi profughi nell’hammada e sopravvivere con gli aiuti inviati dall’Onu o continuare a viaggiare nel deserto con le proprie forze" spiega Livia Tassinari che opera all’interno del Progetto 3 S -Salute, Scuola, Sicurezza alimentare per i Saharawi.  "Tifariti, capitale dei territori liberati, dista 320 chilometri da Rabouni, centro politico-amministrativo dei campi profughi. Le grandi differenze dei due stili di vita sono dettate soprattutto da fattori ambientali, perché il cuore del popolo Saharawi resta unito in un unico desiderio: la libertà”.

Anche il consigliere Delmonte entra nel merito della mostra: “Voglia di indipendenza: è l’unico aspetto comune tra la vita nei campi profughi e quella nei territori liberati". Per il resto si tratta di differenze lampanti "come ho potuto constatare in prima persona, in qualità di rappresentante dell’intergruppo di Amicizia, durante la missione dello scorso marzo- continua Delmonte - Quella della Repubblica Democratica Saharawi è una storia che trasmette valori di orgoglio e di grande dignità, che riesce a ripagare gli sforzi umanitari della nostra Regione, con il solo calore umano trasmesso ogni volta che ci si incontra. Il Progetto 3 S, intende mostrarne i progressi a chiunque voglia comprendere il grande e democratico popolo Saharawi”.

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