Regioni e enti locali

Sentenza della Corte costituzionale n. 145/2024 – Bilancio e contabilità pubblica – finanza pubblica
Articolo 6-ter, comma 4, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132 (Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali), convertito, con modificazioni, nella legge 27 novembre 2023, n. 170, che modifica l’art. 1, comma 853, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023). Ricorso promosso dalla Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste. Contributo delle regioni e degli enti locali per gli anni dal 2023 al 2025 – Soggetti tenuti al versamento – Comuni appartenenti al territorio della Valle d’Aosta – Spettanza dell’onere, per loro conto, in capo alla Regione autonoma – Lamentata violazione delle competenze statutarie, dei principi di uguaglianza e ragionevolezza, della competenza concorrente in materia di coordinamento della finanza pubblica, dell’autonomia finanziaria, nonché dei principi dell’equilibro di bilancio e del principio di leale collaborazione, in ragione della asserita natura “integrata” del sistema degli enti territoriali valdostani – Effetti in caso di mancato versamento – Trattenimento del relativo importo, da parte del MEF, dalle somme dovute alla stessa Regione – Lamentata violazione del principio dell’accordo nei rapporti finanziari tra lo Stato e le regioni a statuto speciale, delle competenze statutarie e della competenza concorrente in materia di coordinamento della finanza pubblica – Comuni appartenenti al territorio della Valle d’Aosta, mediante d.m. adottato previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali – Spettanza dell’onere, per loro conto, in capo alla Regione autonoma – Lamentata violazione del principio di leale collaborazione e, in particolare, del principio dell’accordo nei rapporti finanziari tra lo Stato e le regioni a statuto speciale – Decisione: Non fondatezza delle questioni. [Fonte: Corte cost.]
Sentenza della Corte costituzionale n. 141/2024 – Bilancio e contabilità pubblica – Spesa sanitaria
Norme della legge della Regione Sardegna 23 ottobre 2023, n. 9 (Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie), e art. 5, comma 1, della legge della Regione Sardegna 29 dicembre 2023, n. 21 (Modifiche alla legge regionale n. 17 del 2023, alla legge regionale n. 9 del 2023 e alla legge regionale n. 1 del 2023). Ricorsi promossi dal Presidente del Consiglio dei ministri. Possibilità, per gli enti del SSR, di destinare i risparmi derivanti dalla mancata attuazione del piano triennale dei fabbisogni all’incremento delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale anche oltre il limite previsti dalla disciplina statale –Lamentata violazione della competenza esclusiva statale in materia di ordinamento civile e dei principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica – Risorse per l’assistenza ospedaliera di cui al tetto di spesa assegnato per il 2020 – Possibile redistribuzione tra gli erogatori privati accreditati anche oltre i limiti imposti dalle disposizioni di legge nazionali – Autorizzazione alla Giunta regionale per l’incremento della spesa per l’acquisto di prestazioni di assistenza ospedaliera e ambulatoriale da soggetti privati accreditati non oltre il 40 per cento rispetto alla spesa consuntivata nel 2011 – Esclusione dal limite indicato degli incrementi di spesa per le prestazioni di assistenza ospedaliera di alta specialità rispetto alla spesa consuntivata nel 2015 e gli incrementi per l’acquisto di prestazioni di emodialisi e radioterapia rispetto alla spesa consuntivata nel 2011 – Lamentata violazione dei principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica Decisione: Non fondatezza delle questioni - inammissibilità - estinzione del processo [Fonte: Corte cost.]
Sentenza della Corte costituzionale n.123/2024 - Comuni, province e città metropolitane
Articolo n. 120 della legge della Regione Sardegna 23 ottobre 2023, n. 9 (Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie). Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri. Modifica all'assetto territoriale vigente - Ridenominazione di una provincia, definizione dei comuni che compongono una circoscrizione e disciplina della successione tra gli enti interessati -Lamentata carenza di coinvolgimento delle popolazioni interessate ai fini delle variazioni territoriali – Decisione: Inammissibilità delle questioni. [Fonte: Corte cost.]
Ordinanza della Corte costituzionale n. 108/2024 - Bilancio e contabilità pubblica
Norme della Legge della Regione Sicilia 22 febbraio 2023, n. 2 (Legge di stabilità regionale 2023-2025.) Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Attivazione delle procedure per la quiescenza anticipata del personale della società Servizi ausiliari Sicilia, con effetti economici conseguenti – Autorizzazione, per l’esercizio finanziario 2023, alla spesa complessiva massima – Ricorso del Governo – Lamentata violazione degli obblighi di copertura finanziaria, dei principi dettati nella materia di competenza concorrente del coordinamento della finanza pubblica nonché dei limiti statutari – Decisione: Cessata materia del contendere. Istituzione del Centro di restauro del legno bagnato presso il Museo regionale del legno bagnato – Ricorso del Governo – Lamentata violazione degli obblighi di copertura finanziaria, dei principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica nonché dei limiti statutari – Decisione: Cessata materia del contendere. Procedimento autorizzatorio delle variazioni di bilancio, ai fini dell’assunzione dei soggetti impegnati in lavori socialmente utili – Ricorso del Governo – Lamentata violazione degli obblighi di copertura finanziaria, della competenza esclusiva statale nella materia dell’ordinamento civile nonché dei limiti statutari – Decisione: Cessata materia del contendere. Programmazione di alcuni interventi, a seguito della delibera del CIPESS di attribuzione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 – Previsione della copertura finanziaria su risorse nazionali – Ricorso del Governo – Lamentata violazione degli obblighi di copertura finanziaria, della competenza esclusiva statale nella materia dell’armonizzazione dei bilanci pubblici nonché dei principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica e dei limiti statutari – Decisione: Cessata materia del contendere. [Fonte: Corte cost.]
Sentenza della Corte costituzionale n. 103/2024 - Usi civici - Energia
Norme della legge della Regione Sardegna 23 ottobre 2023, n. 9 (Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie). Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - Modifiche alla l. reg.le n. 12 del 1994 - Mutamento di destinazione in caso di installazione di impianti di energie rinnovabili - Istituzione, con deliberazione della Giunta regionale, di un tavolo tecnico interassessoriale, a supporto degli uffici regionali, per la riforma organica dell'intera materia degli usi civici in Sardegna, con particolare riguardo alla l. reg.le n. 12 del 1994 - Acque pubbliche - Modifiche alla l. reg.le n. 12 del 2007 in materia di bacini di accumulo di competenza regionale - Previsione della proroga dal 30 giugno 2018 al 30 settembre 2024 del termine per ottenere, da parte del proprietario o del gestore, l'autorizzazione alla prosecuzione dell'esercizio degli sbarramenti esistenti - Deroga alla normativa statale in materia di regolarizzazione delle opere, anche sotto il profilo paesistico, con invasione della competenza legislativa esclusiva dello Stato nella materia tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali. Decisione: inammissibilità – non fondatezza [Fonte: Corte cost.]
Sentenza della Corte costituzionale n. 100/2024 – Tributi regionali
Art. 4 della legge della Regione Molise 31 dicembre 2004, n. 38 (Istituzione dell’imposta regionale sulla benzina per autotrazione a decorrere dal 1° gennaio 2005), come modificato dall’art. 5, comma 1, della legge della Regione Molise 30 gennaio 2018, n. 2 (Legge di stabilità regionale 2018). Ricorso promosso dalla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Campobasso. Imposta regionale sulla benzina per autotrazione - Previsione che in caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento dell'imposta entro il termine previsto, si applica la sanzione amministrativa del 50 per cento calcolata sull'importo non versato o tardivamente versato e gli interessi moratori, nella misura fissata per l’interesse legale - Denunciata irragionevole equiparazione, ai fini del trattamento sanzionatorio, di situazioni tra loro diseguali, sia sotto il profilo del danno erariale che in relazione alla parità di trattamento dei contribuenti - Mancata proporzione degli interessi moratori alla durata del ritardo. Decisione: inammissibilità [Fonte: Corte cost.]
Sentenza della Corte costituzionale n. 98/2024 - Inconferibilità incarichi a componenti di organo politico di livello regionale e locale
Artt. 1, comma 2, lettera f), e 7, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 (Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190). Ricorsi promossi dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio - Previsioni che dispongono l'inconferibilità degli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione a coloro che nell'anno precedente siano stati presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni o loro forme associative della stessa regione - Assimilazione, ai fini della disciplina dell'inconferibilità, degli incarichi di presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico alla precedente partecipazione a organi di indirizzo politico ai sensi dell'art. 1, c. 50, lett. c), della legge n. 190 del 2012 - Irragionevolezza dell'estensione agli incarichi di presidente o amministratore delegato, di carattere gestionale o di "indirizzo politico aziendale", dell'inconferibilità prevista per coloro che abbiano fatto parte di organi di indirizzo politico o che abbiano ricoperto cariche pubbliche elettive - Eccesso di delega - Violazione del principio del buon andamento con particolare riguardo agli enti di piccole dimensioni - Denunciato effetto di disincentivare l'accettazione, da parte di manager interessati e meritevoli, di incarichi in enti di piccole dimensioni in quanto tali incarichi risulterebbero preclusivi, nell'anno successivo, del conferimento di incarichi in enti di maggiori dimensioni o maggiormente prestigiosi. Limitazione dell'ipotesi di inconferibilità ai soli casi in cui l'ente controllante della società di provenienza abbia popolazione superiore a 15.000 abitanti - Omessa previsione - Irragionevole disparità di trattamento per l'introduzione di una condizione di inconferibilità riferita a un incarico di provenienza in un ente controllato da enti locali con meno di 15.000 abitanti non prevista per chi è stato componente degli organi politici dei medesimi enti - Illegittima compressione dei diritti fondamentali degli interessati e, in particolare, del diritto al lavoro e del diritto ad accedere alle cariche pubbliche - Lesione del principio del buon andamento in particolar modo degli enti di piccole dimensioni - Irragionevole asimmetria del divieto del passaggio diretto degli incaricati da una società controllata da enti di piccole dimensioni a società controllate da enti più grandi e della speculare possibilità di passaggio da una società in controllo di enti di maggiori dimensioni a una società controllata da piccoli comuni con compressione, anche sotto tale profilo, del diritto al lavoro e all'accesso alle cariche pubbliche degli interessati, nonché lesione del buon andamento. Decisone: illegittimità [Fonte: Corte cost.]
Sentenza della Corte Costituzionale n. 87/2024 – Bilancio regionale
Art. 8 della Legge della Regione Piemonte 24 aprile 2023, n. 6 (Bilancio di previsione finanziario 2023-2025). Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Proroga all’anno 2032 del termine, in origine fissato al 2026, per la restituzione delle somme indebitamente sottratte alla gestione sanitaria e diversa modulazione degli importi, riferiti a ciascun anno, da destinare alla riduzione dei residui passivi verso le aziende sanitarie regionali al 31 dicembre 2015, in contrasto con l’intesa raggiunta con lo Stato – Violazione del principio di leale collaborazione e del principio fondamentale in materia di coordinamento della finanza pubblica Decisione: Illegittimità [Fonte: Corte cost.]
Sentenza della Corte costituzionale n. 63/2024 – Bilancio dello Stato
Art. 1, commi 332 e 774, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025).Ricorso promosso dalla Regione Liguria. Il ricorrente, su proposta del Consiglio delle autonomie locali della Regione Liguria, ha promosso questioni di legittimità costituzionale in riferimento agli artt. 5, 114, 119, primo, terzo e quarto comma, e 120, secondo comma, della Costituzione- le disposizioni oggetto del ricorso lederebbero l’autonomia finanziaria dei comuni della Liguria, nonché il principio di leale collaborazione. Decisione: non fondatezza
Sentenza della Corte costituzionale n. 61/2024 – programmazione finanziaria- contabilità regionale
Norme della legge della Regione Lombardia 27 dicembre 2021, n. 24, recante «Disposizioni per l’attuazione della programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell’articolo 9 ter della l.r. 31 marzo 1978, n. 34 (Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione). Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il ricorrente riferisce che per effetto delle modifiche introdotte dall’articolo 13 della Legge 24/2021, gli ATO non coincidono più necessariamente con i confini amministrativi delle province lombarde e della Città metropolitana di Milano (comma 1), e possono essere «perimetrati con riferimento ai confini amministrativi delle comunità montane, anche su proposta dei comuni, al fine di migliorare la gestione del servizio idrico integrato secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità» (comma 1-bis), anche tenuto conto di alcuni parametri elencati nello stesso comma – la norma violerebbe i parametri costituzionali di cui all’art. 117, secondo comma, lettere e) e s), Cost, ponendosi «in contrasto con la disciplina nazionale e, in particolare, con i presupposti di applicazione della deroga delle dimensioni definite dalla legislazione statale» Decisione: cessata la materia del contendere
Sentenza Corte costituzionale 59/2024 – Bilancio regionale
Norme della legge della Regione Calabria 5 ottobre 2007, n. 22 (Ulteriori disposizioni di carattere ordinamentale e finanziario collegate alla manovra di assestamento del bilancio di previsione per l’anno 2007 ai sensi dell’art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8). Ricorso promosso dalla Corte dei conti. Il ricorrente, con tre distinte ordinanze iscritte ai numeri 42, 43 e 44 del registro ordinanze 2023, ha sollevato, in riferimento agli artt. 3, 103, secondo comma, e 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, questioni di legittimità costituzionale dell’art. 8 della legge della Regione Calabria 5 ottobre 2007, n. 22, nella parte in cui prevede che «[i] soggetti nominati o designati dalla Regione o proposti dai rappresentanti della Regione nelle assemblee [delle società partecipate dalla Regione] quali componenti degli organi di amministrazione o dei collegi sindacali delle [stesse] società sono, a tutti gli effetti, agenti contabili», che devono «rendere annualmente il conto» e che «sono assoggettati alla giurisdizione della Corte dei conti»- la disposizione censurata porrebbe l’obbligo di rendere il conto delle partecipazioni sociali in capo agli amministratori e ai sindaci della società partecipata, mentre tale responsabilità andrebbe posta in capo agli uffici regionali, perché la Regione Calabria, in qualità di proprietaria delle suddette partecipazioni, avrebbe la giuridica e concreta possibilità, esercitando i diritti del socio, di evitare che questi beni perdano di valore. Decisione: illegittimità
Sentenza Corte costituzionale 58/2024 – Bilancio regionale
Norme della legge della Regione Molise 31 dicembre 2022, n. 27 (Rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2021). Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri. La legge reg. Molise n. 27 del 2022 sarebbe costituzionalmente illegittima perché l’Allegato 30 (Relazione al Conto del Bilancio e alla gestione economico patrimoniale, contenente anche la nota informativa sugli strumenti finanziari derivati della Regione) attesterebbe di aver ripianato nel corso del 2021 una somma ritenuta insufficiente a recuperare per intero il disavanzo previsto in via definitiva alla voce «Disavanzo di amministrazione» nel bilancio di previsione per l’esercizio cui il rendiconto si riferisce - Inoltre la tardiva approvazione della legge della Regione Molise 29 dicembre 2021, n. 7 (Assestamento del bilancio di previsione 2021-2023 e modifiche di leggi regionali) non avrebbe garantito la copertura del maggiore disavanzo 2019 nel corso dell’esercizio 2021, non consentendo di assumere i necessari provvedimenti di riequilibrio - la successiva legge della Regione Molise 24 maggio 2022, n. 9 (Bilancio di previsione pluriennale per il triennio 2022-2024) non avrebbe ovviato alle irregolarità contabili degli esercizi precedenti -l’approvazione del rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2021 determinerebbe la violazione della competenza legislativa esclusiva statale nella materia «armonizzazione dei bilanci pubblici», di cui all’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost., in relazione all’art. 50 del d.lgs. n. 118 del 2011, che reca la disciplina sulla legge di assestamento del bilancio. decisione: illegittimità
Sentenza Corte Costituzionale 57/2024 – Bilancio regionale
Norme della legge della Regione Campania 11 agosto 2005, n. 15 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Campania - Legge finanziaria regionale 2005) e art. 19 della legge della Regione Campania 30 gennaio 2008, n. 1 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Campania - Legge finanziaria 2008). Ricorsi promossi dal Tribunale ordinario di Napoli - Il rimettente premette che l’attività estrattiva da cave, nella Regione Campania, è sottoposta a tre prelievi economici, disciplinati, rispettivamente, dall’art. 18 della legge della Regione Campania 13 dicembre 1985, n. 54 (Coltivazione di cave e torbiere), dall’art. 17 della legge reg. Campania n. 15 del 2005 e dall’art. 19 della legge reg. Campania n. 1 del 2008 - il giudice a quo fa presente che Ceca srl, che esercita da decenni l’attività estrattiva nel sito ubicato in località “Fellino”, nel Comune di Roccarainola (NA), ha agito in giudizio contro la Regione Campania per ottenere, tra l’altro, la restituzione delle somme corrisposte, a titolo di acconto sui contributi, ai sensi di cui all’art. 17 della legge reg. Campania n. 15 del 2005 e all’art. 19 della legge reg. Campania n. 1 del 2008 - Sostiene inoltre, quanto alla rilevanza della questione, che Ceca srl ha interesse ad agire in giudizio al fine di ottenere una pronuncia che attesti la non debenza dei contributi richiesti dalla Regione, e ciò anche al fine di recuperare l’acconto versato con riserva di ripetizione. Decisione: inammissibilità – illegittimità – non fondatezza
Sentenza Corte Costituzionale 39/2024 - bilancio regionale
Norme della legge della Regione Molise 29 dicembre 2021, n. 6 (Rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2020) e della legge della Regione Molise 29 dicembre 2021, n. 7 (Assestamento del bilancio di previsione 2021-2023 e modifiche di leggi regionali) - Ricorso promosso dalla Corte dei Conti - il rimettente premette che, nel corso del giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio 2021, riscontrava la non correttezza del saldo negativo iniziale, sul quale si sono sviluppate le scritture di competenza del 2021, rispetto al valore che detto saldo avrebbe dovuto assumere - il giudice a quo osserva che l’approvazione del rendiconto in contrasto con la reale situazione finanziaria ed economico-patrimoniale della Regione al 31 dicembre 2020 non avrebbe consentito una corretta attività di programmazione di bilancio per il successivo esercizio 2021 - la non corretta rappresentazione della situazione finanziaria regionale, risultante dalla marcata sottovalutazione del cospicuo disavanzo, determinerebbe l’illegittimità costituzionale anche della legge di assestamento del bilancio regionale, in ragione della connessa sottostima delle quote di disavanzo da applicare al 2021 e del conseguente indebito ampliamento della spesa. Decisione: illegittimità.
Sentenza Corte Costituzionale 31/2024- competenza legislativa regionale
Norme del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante «Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune», convertito, con modificazioni, nella legge 21 aprile 2023, n. 41 - Ricorso promosso dalla Regione Puglia - la disposizione è impugnata nella parte in cui prevede, per assicurare la tempestiva realizzazione degli interventi necessari ai XX Giochi del Mediterraneo, la nomina di un commissario straordinario con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR, di concerto con il Ministro per lo sport e i giovani e con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Presidente della Regione Puglia, anziché d’intesa con la Regione Puglia o comunque attraverso un adeguato coinvolgimento collaborativo della Regione - i poteri del commissario insisterebbero, secondo il ricorrente, su ambiti materiali di competenza legislativa regionale, concorrente e residuale. Decisione: illegittimità - non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 27/2024 - tributi regionali
Norme della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025) - Ricorso promosso dalla Regione autonoma Valle d’Aosta - le disposizioni impugnate introducono una nuova e distinta tipologia di entrata - il primo profilo di ricorso si fonda sull’assunto secondo cui alla Regione spetterebbe il gettito di tutte le imposte erariali sul reddito delle persone giuridiche (nonché le relative addizionali e imposte sostitutive) percette nel territorio regionale - il secondo motivo di ricorso riguarda la violazione del principio di leale collaborazione, che si rifletterebbe sulla lesione della particolare autonomia finanziaria e organizzativa riconosciuta alla Regione autonoma Valle d’Aosta. Decisione: inammissibilità - non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 2/2024 - rifiuti
Norme della legge della Regione Lazio 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale della gestione dei rifiuti) - Ricorso promosso da TAR Lazio - la norma censurata delega alle province alcune funzioni amministrative in materia di gestione dei rifiuti: approvazione dei progetti degli impianti per la gestione dei rifiuti e dei progetti di varianti sostanziali in corso di esercizio; autorizzazione relativa alla realizzazione degli impianti e delle varianti; autorizzazione all’esercizio delle attività di smaltimento e di recupero dei rifiuti, delle attività di raccolta, trasporto, stoccaggio, condizionamento e utilizzazione dei fanghi in agricoltura e di raccolta e di eliminazione degli olii usati. Decisione: illegittimità.
Sentenza Corte Costituzionale 1/2024 - bilancio regionale
Norme della legge della Regione Siciliana 3 maggio 2001, n. 6 (Disposizioni programmatiche e finanziarie per l’anno 2001), come sostituito dall’art. 58, comma 2, della legge della Regione Siciliana 7 maggio 2015, n. 9 (Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2015. Legge di stabilità regionale) - Ricorso promosso dalla Corte dei Conti per la Regione Siciliana - la disposizione censurata dispone l’assegnazione all’Agenzia regionale per la protezione ambientale siciliana di una quota di finanziamento ordinario annuale delle risorse del Fondo sanitario regionale per svolgere attività tecniche istituzionali e di controllo obbligatorie. Decisione: illegittimità.
Sentenza Corte Costituzionale 224/2023 - bilancio comunale
Norme del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133 (Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive), convertito, con modificazioni, nella legge 11 novembre 2014, n. 164 e dell’art. 53, comma 4, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 (Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia), convertito, con modificazioni, nella legge 13 ottobre 2020, n. 126 - Ricorso promosso dalla Corte dei Conti per il Lazio - impiego di risorse del fondo di rotazione a titolo di copertura di nuove spese, considerando le erogazioni alla stregua di un mutuo- copertura debiti fuori bilancio e miglioramento del risultato di amministrazione. Decisione: illegittimità - inammissibilità.
Sentenza Corte Costituzionale 206/2023 - sistema tributario
Norme della legge della Regione Veneto 23 dicembre 2022, n. 30 (Legge di stabilità regionale 2023) - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - la disposizione modifica la disciplina del riversamento diretto dei proventi dell’IRAP e dell’addizionale regionale all’IRPEF derivanti dal controllo fiscale - in particolare, la norma prevede che, tra i proventi derivanti da attività di controllo, liquidazione e accertamento con adesione, oggetto di riversamento diretto in uno specifico conto corrente acceso presso la tesoreria regionale, sarebbero inclusi anche quelli derivanti da ravvedimento operoso indotto dall’attività di controllo da parte degli organi dell’amministrazione finanziaria. Decisione: illegittimità.