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L'uccisione degli ufficiali polacchi da parte dei sovietici
Molti degli ufficiali polacchi uccisi a Katyn riuscirono a tenere un diario e a prendere annotazioni fino all’ultimo momento. Questo materiale fu trovato dai tedeschi nelle tasche dei cappotti dei morti, quando le fosse furono casualmente trovate, nel febbraio del 1943. L’autore del passo seguente lasciò il campo di Kozelsk l’8 aprile 1940 in un gruppo di 277 ufficiali.
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La Polonia tra Hitler e Stalin
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Approfondimenti
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Polonia e Paesi Baltici negli anni 1939-1941
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La Polonia tra Hitler e Stalin
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Approfondimenti
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Ghetti in Polonia, fucilazioni in URSS
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La Polonia tra Hitler e Stalin
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Lo sterminio degli ebrei in URSS e in Polonia
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Ghetti in Polonia, fucilazioni in URSS
Proclama del partito socialista polacco
Il testo che riportiamo venne scritto su un volantino e distribuito clandestinamente sul treno Varsavia-Cracovia il 1° maggio 1940. L’impianto politico che sta alla base del proclama è la teoria dei due nemici, secondo cui Germania e Russia erano entrambe responsabili dello smembramento della Polonia, per quanto le potenze occidentali avessero invece dichiarato guerra solo al Terzo Reich, e non anche all’URSS. Degna di nota è soprattutto l’insistenza sui diritti delle minoranze (primi fra tutti gli ebrei), verso le quali altri soggetti politici polacchi – decisamente più nazionalisti – non nutrivano alcuna simpatia.
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La Polonia sotto dominazione tedesca
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Approfondimenti
Il fiume Bug: una frontiera invalicabile
Moltissimi ebrei polacchi, intrappolati nella zona occupata dai tedeschi, cercarono di varcare il fiume Bug, che segnava il confine con le regioni annesse dall’URSS. Le guardie di frontiera sovietiche, che inizialmente tennero un atteggiamento disponibile, nei confronti dei fuggiaschi, ricevettero infine l’ordine di sparare sui profughi e su chiunque cercasse di lasciare la Polonia tedesca. Nel suo racconto autobiografico Un mondo a parte (pubblicato nel 1951), lo scrittore polacco Gustav Herling ha ricostruito la paradossale situazione venutasi a creare nel 1940, lungo il confine tedesco-sovietico.
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La Polonia sotto dominazione tedesca
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Approfondimenti
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Ghetto di Varsavia, 1941. Un gruppo di bambini. Foto di Joe Heydecker
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La Polonia sotto dominazione tedesca
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Approfondimenti
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Ghetti in Polonia, fucilazioni in URSS
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La Polonia sotto dominazione tedesca
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Lo sterminio degli ebrei in URSS e in Polonia
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Ghetti in Polonia, fucilazioni in URSS
Gli ordini di Heydrich sulla reclusione degli ebrei polacchi
L’iniziativa di rinchiudere gli ebrei polacchi in quartieri speciali partì da Rinhard Heydrich, capo della polizia tedesca, che probabilmente intendeva procedere ad un primo raggruppamento degli ebrei, in vista di una successiva loro deportazione più a est, nella regione di Lublino. Il primo ordine in questo senso venne emanato da Heydrich il 21 settembre 1939. Solo nel corso del 1940, tuttavia, l’intera popolazione ebraica del Governatorato Generale e dei territori polacchi annessi al Terzo Reich venne stipata in ghetti sempre più chiusi verso l’esterno.
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Violenze contro gli ebrei polacchi
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Approfondimenti
Il ghetto di Varsavia
Mary Berg visse l’invasione tedesca dapprima a Lodz, poi a Varsavia. Stese il suo diario tra il 1939 e il 1944. Nel gennaio 1943, tuttavia, l’autrice riuscì ad uscire dal ghetto. Infatti, poiché sua madre era cittadina americana, Mary Berg e la sua famiglia furono trasferite in Francia, per essere scambiate con alcuni ufficiali tedeschi catturati dagli Alleati.
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Violenze contro gli ebrei polacchi
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Ghetto di Varsavia, 1941. Un bambino. Foto di Joe Heydecker
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Violenze contro gli ebrei polacchi
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Ghetti in Polonia, fucilazioni in URSS
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Violenze contro gli ebrei polacchi
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Lo sterminio degli ebrei in URSS e in Polonia
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Ghetti in Polonia, fucilazioni in URSS
Miseria, fame e malattia nel ghetto di Varsavia
Marek Edelmann fu uno dei capi della rivolta del ghetto di Varsavia nell’aprile 1943. Riuscì a salvarsi fuggendo attraverso la rete fognaria. Nel 1945, pubblicò un breve resoconto intitolato Il ghetto lotta. Nella prima parte, descrive le drammatiche condizioni di vita del ghetto negli anni 1940-1942.
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Le contraddizioni dei ghetti
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Approfondimenti
Fame, malattia e lavoro nel ghetto di Lodz
Il 28 luglio 1961, nei pressi del Crematorio III di Auschwitz-Birkenau venne ritrovata una gavetta militare contenente un rotolo anonimo di 348 fogli sciolti, contenenti un lungo testo in yiddish, scritto da un abitante del ghetto di Lodz. Le pagine erano state nascoste in quel luogo da un altro deportato, Zelman Lewental, che aveva scoperto il manoscritto nei vestiti dell’ignoto autore, dopo che questi era stato ucciso in una delle camere a gas Auschwitz. Poiché risulta ben informato su molte questioni, il soggetto che stese il diario – forse – era un impiegato dell’amministrazione ebraica di Lodz, guidata da Chaim Mordechai Rumkowski (qui chiamato l’Anziano). Per quattro anni, Rumkowski esercitò una sorta di dittatura all’interno del ghetto, si illuse di poter salvare gli ebrei di Lodz per mezzo del lavoro al servizio dei tedeschi e quindi rifiutò a priori l’idea di una insurrezione armata. La situazione descritta nel passo seguente si riferisce al 1942.
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Le contraddizioni dei ghetti
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Approfondimenti
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Ghetto di Varsavia, 1941. Una bambina. Foto di Joe Heydecker
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Le contraddizioni dei ghetti
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Ghetti in Polonia, fucilazioni in URSS
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Le contraddizioni dei ghetti
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Lo sterminio degli ebrei in URSS e in Polonia
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Ghetti in Polonia, fucilazioni in URSS
La guerra ad oriente, secondo Hitler
Il 30 marzo 1941, Hitler tenne un discorso a 200-250 tra i più alti ufficiali dell’esercito tedesco, per illustrare l’impostazione dell’imminente guerra ad Oriente. Le frasi seguenti si trovano riportate negli appunti presi dal generale Frank Halder.
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L'invasione dell' Unione Sovietica
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