Le aspettative di Frank

Dopo aver ricevuto la comunicazione che si sarebbe tenuta una conferenza al vertice a Berlino, per programmare la soluzione finale della questione ebraica, il 16 dicembre 1941 Hans Frank - governatore civile della Polonia occupata – tenne un discorso al suo esecutivo, riunito a Cracovia. Prendendo come riferimento la profezia pronunciata da Hitler il 30 gennaio 1939, il suo auspicio era che il Governatorato Generale di Polonia fosse al più presto ripulito dagli ebrei: una posizione ribadita a Wannsee (il 20 gennaio 1942) dal delegato di Frank, Josef Bühler.

Per ciò che concerne gli ebrei, vi dirò con tutta franchezza che, in un modo o nell’altro, con loro bisogna farla finita. Il Führer un giorno disse: <<Se la feccia giudea riunita dovesse riuscire a scatenare un’altra guerra mondiale, non sarà versato solamente il sangue dei popoli che verranno coinvolti nella guerra, ma gli ebrei avranno finito di vivere in Europa>>. So che molte delle misure antiebraiche nel Reich in questi anni hanno suscitato critiche. I rapporti relativi al morale dell’opinione pubblica riferiscono di continue insinuazioni di crudeltà, di durezza e così via. Prima di continuare nel mio discorso, vorrei che ci accordassimo sulla formula seguente: avremo pietà solo ed esclusivamente del popolo tedesco, e di nessun altro al mondo. Gli altri non hanno avuto pietà di noi. Inoltre, da vecchio nazionalsocialista vi dico che, se noi avessimo sacrificato il nostro sangue migliore per la conservazione dell’Europa, ma la stirpe ebraica dovesse sopravvivere alla guerra, la guerra potrebbe considerarsi vinta solo in parte.Ecco perché, per quanto riguarda gli ebrei, ciò che mi aspetto veramente è che essi scompaiano. Devono sparire. A tal fine ho avviato trattative per trasferirli verso Est. In gennaio, a Berlino, avrà luogo una grande riunione a questo proposito, alla quale invierò il segretario di Stato dottor Bühler. La riunione si svolgerà presso la Direzione generale per la sicurezza del Reich, alla presenza dell’Obergruppenführer della SS Heydrich. In ogni caso, sta per cominciare una grande migrazione ebraica.

Ma cosa farne degli ebrei? Credete che saranno mandati nei villaggi di coloni dei territori orientali? Ecco che cosa ci hanno detto a Berlino: <<Perché tutte queste complicazioni? Non abbiamo bisogno degli ebrei, né nell’Ostland [= Paesi Baltici e Bielorussia – n.d.r.] né nel Commissariato del Reich [= Ucraina – n.d.r.], perciò liquidateli voi stessi…

Anche per noi gli ebrei rappresentano bocche inutili da sfamare, e molto nocive. Nel Governatorato generale vi sono circa 2,5 milioni di ebrei, e sommati ai Mischlinge danno un totale che si avvicina ai 3,5 milioni di persone. Questi 3,5 milioni di ebrei non possiamo fucilarli, non possiamo avvelenarli, ma possiamo attuare interventi che in qualche modo portino a un annientamento. Questi provvedimenti giganteschi saranno messi a punto da decisioni che verranno prese nel Reich. Il Governatorato generale deve essere liberato dagli ebrei alla stessa stregua del Reich. Dove e come saranno attuati questi progetti, spetterà deciderlo alle istanze che dobbiamo designare e istituire sul posto; in seguito verrà stilato un rapporto sulle loro attività.

(K. Pätzold – E. Schwarz, Ordine del giorno: sterminio degli ebrei. La conferenza del Wannsee del 20 gennaio 1942 e altri documenti sulla “soluzione finale”, Torino, Bollati Boringhieri, 2000, pp. 92-93. Traduzione di A. Michler)

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