Verso la soluzione finale

La precisazione delle competenze
Berlino, 2000. La villa in cui si tenne la Conferenza di Wannsee.Il 31 luglio 1941, Hermann Göring firmò un breve documento, in virtù del quale Heydrich venne incaricato di predisporre tutte le misure che ritenesse necessarie, al fine di raggiungere la soluzione finale (o totale) della questione ebraica. Il documento in questione è senza dubbio importantissimo, nella storia del processo di distruzione degli ebrei d’Europa: basti pensare che, per la prima volta, non ci si riferisce solo agli Ostjuden, cioè agli ebrei orientali, della Polonia o dell’URSS, ma a tutta <<la zona d’influenza tedesca in Europa>>.

Tuttavia, il documento del 31 luglio 1941 presenta vari lati oscuri ed ambigui. Innanzi tutto, esso non fu redatto e predisposto dal firmatario, che non prese alcuna iniziativa diretta. Al contrario, l’idea fu di Heydrich, che commissionò la stesura del testo ad Adolf Eichmann, suo fedele ed efficiente subordinato. Inoltre, alla data del 31 luglio 1941, non era affatto scontato che l’espressione soluzione finale fosse già un eufemismo coniato al fine di mascherare lo sterminio. A quella data, pur essendo già iniziati massacri su vasta scala in URSS, pare più ragionevole ipotizzare che i vertici nazisti – ancora convinti dell’imminente successo della campagna militare contro l’Unione Sovietica – progettassero un’imponente deportazione di tutti gli ebrei in Siberia o in qualche altra regione orientale o nordica della Russia, eletta a riserva territoriale per l’ebraismo europeo.

La convocazione della Conferenza di Wannsee

Non si deve mai dimenticare il clima di accesa rivalità esistente all’interno dei quadri più elevati del regime nazista. Grazie al documento del 31 luglio 1941, le SS (cioè Heydrich e, tramite lui, Himmler, suo diretto superiore) riuscirono a ottenere il controllo di una vasta operazione destinata a portare enormi vantaggi economici, insieme a prestigio e potere, all’istituzione che ne avesse ottenuto la direzione.

Il 20 gennaio 1942, in un sobborgo elegante di Berlino, in una villa di proprietà dell’Ufficio Centrale per la sicurezza del Reich, situata ad un indirizzo che suonava Am Grossen Wansee56-58, si tenne un’importante conferenza interministeriale, convocata e presieduta da Heydrich. In origine, la riunione era stata prevista per il 9 dicembre 1941, ma l’attacco giapponese a Pearl Harbor (7 dicembre), la decisione tedesca di dichiarare guerra agli Stati Uniti e la controffensiva sovietica dinanzi a Mosca fecero decidere a Heydrich di rinviare l’incontro.

Insieme alla lettera di convocazione, i soggetti invitati ricevettero anche copia del documento firmato da Göring il 31 luglio. Era chiaro fin dall’inizio, dunque, che sarebbe stato un incontro puramente operativo. Le decisioni veramente importanti erano già state prese (da Hitler e da Himmler, probabilmente in ottobre), mentre Heydrich possedeva una delega di poteri che ne rendeva praticamente assoluta e incontrastabile l’autorità, nel campo specifico della soluzione della questione ebraica.

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