Dolce come… un fico

fichi

Parliamo di un dolcissimo frutto, il fico. Carnoso, morbido, zuccherino nero o bianco esso sia, il fico si può mangiare al naturale oppure conservare in modi diversi. Vi proponiamo infatti tre preparazioni suggerite da altrettanti nostri corregionali all’interno del progetto Emilia Romagna terra da gustare.

Fichi in composta
Ricetta tipica romagnola

Ingredienti
1 kg di fichi
300 g di zucchero
1 stecca di vaniglia

Pulite accuratamente, con un panno umido, i fichi, togliete un po’ di picciolo e metteteli in un recipiente; aggiungete lo zucchero e la vaniglia e lasciate riposare. Dopo 24 ore mettete sul fuoco il recipiente e mescolate spesso fino a quando lo zucchero incomincia a filare. Levate dal fuoco e fate intiepidire; versate il composto nei vasetti e quando saranno completamente raffreddati, mettete un dischetto di carta oleata, precedentemente imbevuto nell’alcool e chiudete ermeticamente.

 

Fichi caramellati
Ricetta tipica della tradizione contadina della Romagna. Sul finire dell’estate i fichi venivano raccolti leggermente acerbi; dopo molte ore di bollitura erano pronti per essere messi in dispensa, per poi essere gustati nelle occasioni speciali.

Ingredienti
1 kg di fichi (preferibilmente neri)
250 g di zucchero
limone

Dopo aver lavato delicatamente i fichi, disponeteli in piedi, anche a più strati, in una pentola larga. Cospargete ogni strato con zucchero e aggiungete la buccia del limone tagliata a strisce molto fini. Lasciate riposare per una notte o più. In seguito fate bollire senza coperchio a fuoco bassissimo per 8-10 ore. Il tempo di cottura dipende dai fichi, quelli a buccia nera e grossa impiegano meno di quelli a buccia verde e sottile, ma anche dal numero di strati nella pentola. Il liquido prodotto durante la bollitura deve risultare piuttosto denso e caramellato ed i fichi di un bel marrone scuro. Durante la cottura i fichi non vanno toccati perché potrebbero rompersi. Una volta pronti, invasate i fichi ancora caldi con il loro sciroppo caramellato in barattoli dove è stato versato un goccio di cognac; chiudete e capovolgete fino a completo raffreddamento. Rimettete in piedi e conservate al buio. Si consiglia di gustarli con lo squaquerone o con altro formaggio morbido.

 

Fichi alla grappa
È un’antica ricetta modenese. Essendo particolarmente calorici, si gustavano per “scaldarsi”, nel periodo invernale, soprattutto quando c’era la neve.

Ingredienti
500 g di fichi secchi
250 g di zucchero
acqua q.b.
grappa q.b.

In un vaso mettete uno strato di fichi e uno strato di zucchero, fino ad esaurimento degli ingredienti. Ricoprite con acqua e grappa in pari quantità. Riponete il vaso in dispensa e ogni tanto agitatelo. Si possono consumare dopo 2 mesi.

 

 

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Il salotto  secondo l'artista Tisselli

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