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La Kristallnacht nelle memorie di Goebbels
La Kristallnacht nacque, soprattutto, per iniziativa di Goebbels. Il ministro della propaganda colse al volo l’opportunità di mostrare a Hitler le proprie capacità di organizzazione e di guida delle componenti più estremiste del partito nazista. Non a caso, nel suo diario, Goebbels dedica molte pagine alla Notte dei cristalli, che giustamente considera un proprio personale successo politico. Il racconto inizia con la comunicazione a Hitler della morte, a Parigi, del primo segretario Ernst vom Rath. L’evento si era verificato alle 17.30, ma fu reso noto al Führer solo alle 21.00 circa del 9 novembre 1938. L’organizzazione delle violenze venne facilitata dal fatto che moltissimi alti esponenti della NSDAP erano riuniti insieme, per commemorare l’anniversario del putsch di Monaco del 1923.
L'organizzazione delle violenze
Il 13 febbraio 1939, Walter Buch – giudice supremo del partito nazista – stese una dettagliata relazione sugli eventi verificatisi durante la Notte dei cristalli. La Corte suprema della NSDAP era stata chiamata a valutare l’eventuale colpevolezza di quei militanti nazisti che avevano commesso violenze, oppure saccheggiato le proprietà degli ebrei. Il giudice Buch chiuse la questione affermando che dovevano essere puniti solo coloro che avessero commesso furti o omicidi <<per motivi egoistici>>. La maggior parte dei militanti, però, aveva ucciso degli ebrei o devastato delle proprietà ebraiche, perché aveva giustamente intuito che quella era <<l’intenzione del gruppo dirigente>>. In pratica, furono espulsi dal partito e deferiti alla giustizia ordinaria solo alcuni nazisti che avevano stuprato delle donne ebree, violando così le leggi di Norimberga. Nel passo che riportiamo, Buch ricostruisce per sommi capi la dinamica dell’organizzazione delle violenze.
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Germania, 10 novembre 1938. Vetrine in frantumi, dopo la Kristallnacht.

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