Approfondimenti

Un manifesto elettorale nazista
Siamo nel 1930, l’anno del decollo elettorale della NSDAP a livello nazionale, complice la crisi economica iniziata l’anno precedente negli Stati Uniti. Di fronte a milioni di disoccupati, votare NSDAP assumerà un fortissimo significato di protesta contro la Repubblica e il sistema parlamentare. In quella che viene chiamata Guerra rossa, la difesa della tradizione viene contrapposta alla modernità, intesa come realtà rivoluzionaria e pericolosa. L’elettore è chiamato a scegliere, a decidere quale futuro vuole per la Germania. Il dato più sorprendente, per lo storico, è l’assenza di un preciso riferimento agli ebrei.
Le conclusioni storiografiche di M. Ferrari Zumbini
Al termine di una monumentale indagine sull’antisemitismo tedesco negli anni 1871-1914, lo storico italiano M. Ferrari Zumbini conclude sostenendo che le posizioni degli antisemiti radicali come Theodor Fritsch erano assolutamente minoritarie. Si diffonderanno a livello di massa solo negli anni Trenta, dopo l’avvento al potere di Hitler.
Le conclusioni storiografiche di Ian Kershaw
Lo storico inglese Ian Kershaw è considerato il massimo storico vivente del nazismo. In particolare, la sua imponente biografia di Hitler è un testo ricchissimo di informazioni e di stimoli, per chiunque voglia approfondire il Terzo Reich, il suo fondatore, la sua ideologia. Secondo Kershaw, che il nocciolo più autentico della dottrina nazista fosse l’antisemitismo emerse con gradualità. Molti tedeschi guardarono a Hitler come ad un grande leader nazionale, e solo con il passar del tempo ne assimilarono le dottrine più radicali, fino a trasformarsi in assassini.
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Germania, 1930. Manifesto elettorale del partito nazista.

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