Minori, arriva un vademecum per le forze dell’ordine

Minori e forze dell’ordine. Un rapporto delicato, difficile da gestire, ma che la realtà porta sempre più alla ribalta. Per curare meglio questa relazione, il capo della Polizia, Alessandro Pansa, e il Garante nazionale per l’Infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora, hanno presentato un vademecum, pensato per sostenere e guidare il lavoro quotidiano degli addetti all’ordine pubblico.

Alla presentazione della guida c’era anche il Garante regionale per l’Infanzia e l’adolescenza dell’Emilia-Romagna, Luigi Fadiga: “Il ruolo delle forze dell’ordine nei confronti dei bambini e dei ragazzi – sottolinea Fadiga- non deve essere solo di controllo, ma anche e talora soprattutto di difesa, aiuto e sostegno. Formazione del personale, prassi e procedure uniformi di intervento protettivo sono obiettivi conformi alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo– conclude il Garante regionale- di cui quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario”. Sulla stessa linea anche Spadafora, che ha evidenziato l’importanza di garantire i minori: “Far rispettare le regole rispettando i diritti– spiega- e far comprendere a tutti l'importanza di una cultura della legalità, con al centro la persona, il cittadino soprattutto se minorenne”.

Cinque i temi principali affrontati nel vademecum: minorenni “autori/vittime/testimoni” di reato e il loro diritto all'ascolto; violenza e pedo-pornografia web con conseguenti pericoli per i più piccoli; gestione dei minorenni stranieri non accompagnati in arrivo o presenti in Italia; ricerca dei minorenni scomparsi e, infine, interventi nei confronti di bambini o ragazzi destinatari di provvedimenti civili dell'autorità giudiziaria. Si tratta del primo strumento concreto frutto del protocollo d’intesa che il Dipartimento della Pubblica sicurezza e l’Autorità garante per l'Infanzia e l'adolescenza hanno siglato lo scorso 28 gennaio, con lo scopo di realizzare iniziative congiunte. Il vademecum ha l’obiettivo di promuovere su tutto il territorio nazionale l’adozione e l’attuazione di prassi e procedure uniformi, in linea con quanto previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dalle altre convenzioni internazionali recepite dall’Italia, in tutti i contesti che coinvolgono a diverso titolo minorenni e forze dell’ordine.