Garante Garavini e Anci in commissione: povertà cresce, coinvolti anche bambini e adolescenti

04.06.2021

Garante Garavini e Anci in commissione: povertà cresce, coinvolti anche bambini e adolescenti

“Negli ultimi anni la povertà si è sempre più diffusa e nel periodo più recente, con l’emergenza sanitaria, si è ulteriormente estesa, coinvolgendo un numero più ampio di nuclei e di cittadini, a partire dalle famiglie numerose (con un numero alto di componenti e con figli in età minore) nelle quali nessun adulto o solo uno lavora. Contestualmente anche la condizione dei minori di età è andata peggiorando, sia per quanto riguarda la povertà assoluta sia sul fronte del rischio di povertà: i bambini e gli adolescenti risultano più esposti ai danni della povertà in quanto non possono beneficiare – proprio nel periodo evolutivo – delle possibilità e delle opportunità che alimentano la crescita”.

Questo, in sintesi, il contenuto dell’Informativa della Garante per l’infanzia e l’adolescenzaClede Maria Garavini, in merito alla stesura definitiva del report sulla povertà minorile (report realizzato con la collaborazione di Anci) in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, in seduta congiunta con la commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Francesca Marchetti, e con la Commissione per la parità e per i diritti delle persone, presieduta da Federico Amico.

“Sistemi di sostegno sociale precoci, efficienti e tempestivi- ha poi rimarcato la Garante- consentono che lo sviluppo avvenga senza inciampi e concorrono a evitare che le difficoltà familiari e le vulnerabilità individuali possano fra loro collegarsi in un fronte capace di produrre risultati gravi nell’evoluzione”.

Sono poi intervenuti i rappresentanti Anci Ilenia Malavasi e Marco Giubilini, che, nel rilevare un quadro complesso, hanno ribadito che la povertà non dipende solo da risorse economiche limitate o mancanti ma anche da altri fattori che incidono nell’organizzazione quotidiana delle famiglie, negli stili di vita, nelle competenze personali e familiari. Hanno poi spiegato che sono già numerosi i Comuni che stanno lavorando sul fattore povertà, con nuove progettualità che coinvolgono i bambini fin dalla prima infanzia. Quindi, hanno riferito che occorrono ancora di più politiche coordinate, rivolte a queste famiglie e a questi bambini, vanno ripensati i servizi, l’obiettivo è quello di interrompere queste fragilità.

In Emilia-Romagna le famiglie in situazione di povertà relativa sono circa il 5,4 per cento, appena al di sotto della metà del dato nazionale. La percentuale di famiglie che non riescono a risparmiare è di oltre il 60 per cento, mentre quelle che non riescono a far fronte a spese si attestano oltre il 30 per cento. Le persone minorenni che in regione sono a rischio esclusione sociale e povertà sono quasi il 16 per cento. La percentuale delle persone minorenni che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale è del 4,6 per cento. Passando invece a considerare il ritardo scolastico, anche se in lieve calo, la quota degli alunni con almeno un anno di ritardo a livello regionale è pari al 22,6 per cento. Infine, un richiamo ai gravissimi fenomeni della dispersione scolastica e dell’abbandono precoce dei giovani, negli ultimi anni è in crescita di circa l’11 per cento il numero di giovani che lasciano prematuramente i percorsi di istruzione e di formazione professionale.

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