Come vediamo l’Europa? Ce lo dice Eurobarometro

31.07.2013

Come vediamo l’Europa? Ce lo dice Eurobarometro

Non tutti ci sentiamo cittadini europei allo stesso modo. E non è difficile ammetterlo visto che il sentimento europeo è sempre stato più spiccato in alcuni Stati europei e un po’ meno in altri. La novità sta nel fatto che in molti Paesi europei diminuisce la consapevolezza che la propria voce conti qualcosa in Europa, e forse questo è dovuto al perdurare della crisi in molte zone dell’Unione. O almeno così sembra apparire dai primi risultati dell’ultimo Eurobarometro pubblicato nei giorni scorsi dalla Commissione europea.

Sentimento “europeista”- Anche la fiducia nell’Unione Europea vede l’Europa divisa in due: da una parte i paesi del nord Europa, molto soddisfatti, e dall’altra quelli dell’Europa del sud, sempre più scettici. A sentirsi più europei sono i cittadini di Lussemburgo, Malta, Slovacchia, Germania, Finlandia e Danimarca. I “meno europei” sono greci, ciprioti e bulgari. E gli italiani? Il 52% dei nostri connazionali afferma di sentirsi europeo.
Alla domanda “quanto conta la mia voce in Europa?” in ben 24 Stati su 28 la maggior parte degli intervistati ha risposto negativamente, con punte dell’89% in Grecia e a Cipro, e il 78% in Italia.

Pessimismo europeo- Non va molto meglio se si dà un’occhiata alla percezione che si ha del futuro dell’UE. Circa il 50% degli europei è infatti pessimista contro il 69% dei greci e dei ciprioti, il 67% dei portoghesi e il 51% degli italiani. In particolare, la maggior parte degli europei si dice preoccupata in primis per il lavoro, a seguire per la situazione economica e l’aumento dei prezzi. Il lavoro è il problema più grave anche per il 58% degli italiani, seguito dal 42% di coloro che si agitano soprattutto per la situazione economica e al terzo posto il 23% di nostri concittadini che si preoccupa per le tasse. Le cose che ci preoccupano meno? I problemi ambientali ed energetici, il terrorismo e l’immigrazione.
Bruxelles mantiene comunque la sua aura di virtuosismo visto che la fiducia nelle istituzioni europee è maggiore rispetto a quella nelle istituzioni nazionali. E questo dovrebbe far ben sperare per la partecipazione alle prossime elezioni del Parlamento europeo che si avranno nel maggio dell’anno venturo.

Analizzando i dati del sondaggio emerge un dato significativo: il pessimismo sul futuro e sulle capacità di lasciarsi alle spalle la crisi è molto diffuso nei Paesi che in misura maggiore stanno vivendo i problemi legati alla difficile congiuntura economica (Cipro, Grecia, Spagna e Portogallo). Ma è anche vero che una certa paura inizia a diffondersi, quasi come un’epidemia, in altri paesi che prima sembravano immuni. Il 92% dei francesi e il 93% degli italiani infatti si sono definiti fortemente preoccupati per la situazione economica dei propri Paesi.

Gianfranco Coda

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