La strada e le sue forme

Il Centro Donna Giustizia nasce a Ferrara nel 1981 come punto di ascolto e consulenza legale.  Scopo dell'associazione è rimuovere ogni forma di violenza psicologica, fisica, sessuale ed economica nei confronti delle donne e dei minori, italiani e stranieri, all’interno e fuori la famiglia. Il Centro si occupa inoltre di porre le basi affinché siano possibili percorsi di autonomia e auto-consapevolezza. Negli anni le attività si sono sempre più consolidate, ed oggi comprendono due aree di intervento: violenza e prostituzione.

In particolare, il progetto “Oltre la strada”sviluppa programmi di protezione e integrazione sociale, accogliendo donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale e favorendo il loro inserimento sociale e lavorativo.

Il progetto “Luna Blu” invece fornisce supporto alle persone che si prostituiscono in strada o al chiuso, attraverso prevenzione sanitaria, accompagnamenti ai servizi, informazioni e tutela dei diritti.

Nato come centro antiviolenza per offrire assistenza e protezione alle donne in difficoltà, Il Centro Documentazione Donna svolge  anche, in stretta integrazione col territorio, con i servizi dei Comuni e le forze dell'ordine, attività educative, culturali, formative. Nel 2012 il Centro ha proposto il progetto “La strada e le sue forme, viaggio tra cittadinanza attiva e fenomeni di prostituzione” nell’ambito del quale sono stati organizzati 7 laboratori.

Tra gennaio ed aprile, con il supporto di un’ostetrica, sono stati realizzati tre laboratoriper le sex workers che lavorano in strada a Ferrara. Il primo ha coinvolto 5 ragazze di origine nigeriana su temi riguardanti la salute in generale e, più in particolare, la prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili e la contraccezione. Era presente la mediatrice culturale nigeriana del progetto Luna Blu. Altri due laboratori, il primo sui temi di prevenzione e conoscenza del corpo, il secondo sulle malattie sessualmente trasmissibili, hanno coinvolto ragazze rumene. Agli incontri le ragazze hanno partecipato in maniera attiva, facendo domande all’ostetrica e cercando di risolvere piccoli dubbi o problematiche personali. A seguito di alcune necessità emerse dal confronto con l’ostetrica, sono stati organizzati incontri ambulatoriali autonomi.

Durante l’estate un gruppo di utenti ospitate nelle case di accoglienza di Oltre la Strada ha partecipato ad un laboratorio di alfabetizzazione alla lingua italiana; il corso, gestito da una volontaria del Servizio Civile, si è rivelato molto utile non solo sotto un profilo linguistica, ma anche perché durante gli incontri sono stati affrontati temi di interesse per le ragazze, per esempio il mondo del lavoro.

In collaborazione con la Cooperativa Sociale Il Germoglio e i volontari dell’Associazione IrregolarMente, durante la bella stagione, sono stati organizzati sei laboratoridi bicicletta. Ferrara è una città famosa per il numero di biciclette, ma la maggior parte delle ragazze nigeriane arriva in Italia senza esserci mai salita prima, non ha così l’opportunità di utilizzare il mezzo più veloce ed ecologico per spostarsi all’interno delle mura cittadine. Attraverso cinque incontri di pratica condotti da volontari, e uno di teoria ed educazione stradale tenuto dai vigili urbani, le utenti hanno avuto modo di imparare a muoversi in sicurezza. Il corso si è concluso con una gita alla scoperta della città e un pranzo finale. Aldilà dell’aspetto ludico, quest’attività ha dato i suoi frutti: tutte le partecipanti ora usano la bici per recarsi al lavoro, ai corsi di italiano, e per muoversi in maniera pratica e indipendente dai mezzi pubblici!

Infine, un altro gruppo di ragazze nigeriane ha partecipato ad un corso di italiano e cucina, organizzato dalla Cooperativa Sociale Camelot, utile ad imparare sia la terminologia tecnica della cucina, sia le ricette tipiche non solo ferraresi, ma anche di altre città, in un percorso di conoscenza dei territori attraverso i diversi sapori!

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