Creare legami per sconfiggere il disagio
12.12.2012
In arrivo il terzo numero della newsletter Percorsi di cittadinanza, il progetto di giornalismo civico-partecipativo dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Le associazioni protagoniste di questo numero sono il Teatro del Pratello di Bologna, Precariart di Modena, Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini, Con…tatto di Forlì; l’argomento è pari opportunità e luoghi chiusi.
Le buone pratiche di promozione dei diritti che raccontate dalle quattro protagoniste hanno un punto in comune: la capacità di aprire le porte di luoghi solitamente chiusi o recludenti, di costruire cioè un ponte verso l’esterno attraverso la creazione di spazi di socializzazione all’interno e la capacità di trasformare il conflitto in energia positiva e rigenerativa. È il caso di Precariart, che attraverso il teatro rivitalizza gli spazi comuni di un complesso residenziale del modenese famoso per la malavita e l’ambiente degradato e disagiato. Una semplice stanza si può trasformare in luogo di festa, arte e cultura, ma sopratutto in un luogo di socializzazione, di incontro, di presa di coscienza di sé e dell’altro. Perché solo il senso di comunitàe i legami tra le persone possono sconfiggere le paure, l’indifferenza e la violenza.
Luogo chiuso per eccellenza è il carcere ed è attorno all’istituzione carceraria che ruotano le attività del Teatro del Pratello, di Con..tatto e dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. La prima, da anni, porta l’arte all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Bologna e la mette in mostra offrendola a un pubblico esterno, perlopiù ragazzi delle scuole superiori. Così i laboratori di scrittura creativa, la lettura e il teatro diventano uno strumento per promuovere il confronto tra adolescenze diverse. Non solo, l’interazione dei minori seguiti dai servizi sociali e con gli studenti attiva un percorso di sensibilizzazione verso il pregiudizio e la prevenzione. La seconda associazione, attiva all’interno della Casa Circondariale di Forlì, opera a supporta delle famiglie dei detenuti, le aiuta ad entrare in contatto con il carcere, offre informazioni e un luogo accogliente dove aspettare l’orario stabilito per la visita. Cerca di rendere il più confortevole e normale possibile l’incontro tra una madre e un figlio, tra fratelli e amici, nonostante le sbarre. L’ultima associazione offre un punto di vista, un approccio, e una struttura nuova per i detenuti, o meglio, per i recuperandi. La Casa Madre del Perdono è una struttura alternativa al carcere dove le persone seguono un percorso educativo, di presa di coscienza di sé e del proprio vissuto, in una dimensione di casa e famiglia.
La newsletter è arricchita dai contributi dell’Assessore alla promozione delle politiche sociali e di integrazione per l'immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore, Teresa Marzocchi, del Garante dell’infanzia e l’adolescenza, Luigi Fadiga, e del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, Desi Bruno. Figure senza le quali non è possibile parlare di pari opportunità e diritti in carcere. In particolare, i due garanti stanno portando avanti insieme un progetto per preparare i minori dell’Istituto Penale Minorile a quello che li aspetta una volta usciti dal carcere. Un progetto in collaborazione con l’associazione U.V.a. P.Ass.A. (Unione Volontari al Pratello ASSociazione d'Aiuto). Un numero da non perdere anche per il contributo fornito dall’associazione Papillon – Rebibbiadi Bologna, che racconta di un progetto che promuove l’autoimpresa come strumento di responsabilizzazione e protagonismo sociale di detenuti ed ex detenuti.