Terzo settore, tra salute e relazioni di cura

23.11.2012

Terzo settore, tra salute e relazioni di cura

È on line e nelle caselle di posta di tutti gli iscritti il secondo numero della newsletter Percorsi di cittadinanza, il progetto di giornalismo civico-partecipativo che l’Assemblea legislativa rivolge al mondo del No profit regionale. In questo numero si parla di salute e relazioni di cura come strumento per raggiungere uno stato di benessere psicofisico e sociale anche nella malattia. Un nuovo approccio che mette al centro il paziente-utente con il suo carico di esperienze, idee, vissuti ed emozioni, rendendolo protagonista attivo della relazione e non solo oggetto di cura.

 

A parlarne e a presentare le loro buone prassi e le strategie di promozione e difesa del diritto alla salute nella sua multidimensionalità bio-pscico-sociale sono le associazioni Giulia onlus di Ferrara, A.D.A. di Bologna, Bruno Mazzani di Fidenza (Parma) e Genitori a Piccole dosi di Modena. Sostegno psicologico per i bambini affetti da tumore e per le loro famiglie, incontri con gli anziani per aiutarli a ricordare il passato e dare senso alla loro vita, laboratori multimediali con i ragazzi delle scuole su temi-tabù come quello della morte per imparare a dare il giusto senso alla vita prima che sia finita, nuove tecnologie al servizio dello stare bene con un sito tematico fatto da genitori per genitori. Queste le piccole ma importanti azioni messe in campo dalle quattro co-protagoniste di questo numero per migliorare la qualità della vita delle persone e della comunità.

 

Non è tutto. Nella sezione “La voce della PA”, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Luigi Fadiga, parla del suo impegno per promuovere e tutelare la salute e il benessere dei minori. Un importante investimento sui bambini di oggi e sui cittadini di domani, che diventa anche garanzia per un migliore ambiente di vita. E ancora le riflessioni della professoressa Paola Bastianoni dell’Università di Ferrare che, nel suo editoriale,  delinea un nuova categoria di lettura dei bisogni familiari emergenti e delle nuove procedure di intervento. Interventi discreti ma sostanziali per genitori non patologici ma per questo non meno fragili. Conclude la newsletter l’esperienza del Community Lab, il progetto promosso dall’Agenzia sanitaria e sociale regionale che è anche il tentativo di far fronte ai mutamenti sociali in atto attraverso il lavoro di comunità e percorsi decisionali a forte impronta partecipativa. Il tema del prossimo numero, in uscita il 15 dicembre, è Pari opportunità e luoghi chiusi.

 

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