Approfondimenti

Himmler sul fronte orientale
Il 15 agosto 1941, Himmler assistette di persona, a Minsk, all'esecuzione di un centinaio di ebrei. Al termine della fucilazione, Erich von dem Bach-Zelewski, alto ufficiale delle SS, attirò la sua attenzione sul disagio psicologico dei poliziotti che eseguivano materialmente le fucilazioni di massa.
Le difficoltà psicologiche di un ufficiale di polizia
Walter Blume era un ufficiale di polizia di 35 anni, incaricato di comandare il Sonderkommando 7a dell’Einsatzgruppe B che, diretto da Arthur Nebe, operò in Bielorussia. Nel 1947 venne processato e rilasciò una lunga testimonianza.
La crisi di nervi di un ufficiale
La testimonianza seguente fu rilasciata dall’Obersturmführer SS August Häfner, un subalterno di Paul Blobel, in servizio presso il Sonderkommando 4 dell’Einsatzgruppe C, che operava in Ucraina. Il 27 giugno 1941, Blobel ricevette un ordine dal generale Reichenau, che esigeva l’uccisione immediata di mille ebrei, come rappresaglia per l’eliminazione di un migliaio di nazionalisti ucraini eliminati dai sovietici in fuga. Blobel, che aveva già partecipato a varie esecuzioni, ebbe un crollo nervoso. Rimase in isolamento per tutto il mese di luglio e riprese servizio solo in agosto. In ottobre, comunque, Blobel ebbe un ruolo di primo piano nel massacro di Babij Jar. Fu condannato a morte a Norimberga e giustiziato nel 1951.
Le riflessioni di un ufficiale dell'esercito
In Serbia, moltissimi ebrei furono uccisi dalla Wehrmacht. Le esecuzioni iniziarono il 9 ottobre 1941, dopo che il 2 ottobre, a Topola, 21 soldati tedeschi erano stati uccisi in un agguato dei partigiani. Per rappresaglia, due giorni dopo, il generale Böhme ordinò di fucilare 2100 ebrei e zingari internati nei campi di Sabac e Belgrado. L’Oberleutnant Hans-Dietrich Walther partecipò all’azione.
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Lublino (Polonia), 2000. Il campo di concentramento di Majdanek

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