La crisi di nervi di un ufficiale

La testimonianza seguente fu rilasciata dall’Obersturmführer SS August Häfner, un subalterno di Paul Blobel, in servizio presso il Sonderkommando 4 dell’Einsatzgruppe C, che operava in Ucraina. Il 27 giugno 1941, Blobel ricevette un ordine dal generale Reichenau, che esigeva l’uccisione immediata di mille ebrei, come rappresaglia per l’eliminazione di un migliaio di nazionalisti ucraini eliminati dai sovietici in fuga. Blobel, che aveva già partecipato a varie esecuzioni, ebbe un crollo nervoso. Rimase in isolamento per tutto il mese di luglio e riprese servizio solo in agosto. In ottobre, comunque, Blobel ebbe un ruolo di primo piano nel massacro di Babij Jar. Fu condannato a morte a Norimberga e giustiziato nel 1951.

Andai in camera: Blobel era lì e sragionava. Diceva che non si potevano fucilare tanti ebrei, ci voleva un aratro per schiacciarli con quello. Era completamente partito. Minacciava di far fuori con la sua pistola gli ufficiali della Wehrmacht. Vidi che era del tutto sconvolto e chiesi all’Obersturmführer Janssen cos’era successo. Egli mi disse che c’era un ordine di Reichenau… In quel momento non c’erano i mezzi per eseguire l’ordine…

Disposi di far venire un medico… Quando il medico vide le condizioni di Blobel gli fece un’iniezione e prescrisse di ricoverarlo all’ospedale militare di Lublino. Durante la visita Blobel afferrò più volte la pistola, ma io con le buone lo persuasi a non sparare.

(R. Rhodes, Gli specialisti della morte. I gruppi scelti delle SS e le origini dello sterminio di massa, Milano, Mondadori, 2005, p. 68. Traduzione di C. Lazzari)

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