Approfondimenti

I permessi di lavoro
Grigorij Shur, nei suoi appunti clandestini, ha descritto ampiamente sia la vita del ghetto di Vilnius, sia le epurazioni, compiute nei confronti degli inabili al lavoro, che non erano in possesso dei permessi rilasciati dalle autorità tedesche. Shur morì nel 1944, dopo la liquidazione del ghetto.
Ponary: testimonianza di una superstite
Sopravvissuti per caso alla fucilazione, alcuni ebrei riuscirono a tornare vivi da Ponary/Paineriai. E’ il caso di Henna Katz, arrestata durante l’azione dei biglietti gialli del 23-24 ottobre 1941: in quella occasione, vennero catturati e condotti nella foresta tutti coloro che non possedevano il nuovo permesso di lavoro (di colore giallo) rilasciato il 15 ottobre.
Ponary: testimonianza di un soldato tedesco
La dichiarazione di un soldato motociclista tedesco (rilasciata nel 1959) conferma numerosi particolari del racconto della Katz. Tuttavia, essendo relativa ad eventi verificatisi nel luglio del 1941, ci permette di capire l’evoluzione del meccanismo di eliminazione. Qui, infatti, incontriamo solo maschi adulti (e non donne e bambini, come invece nel racconto precedente). Inoltre, le esecuzioni sono materialmente attuate ancora da lituani (sia pure sotto la supervisione tedesca) che prima di sparare infieriscono sulle vittime con botte e bastonate.
L'esumazione dei cadaveri
Nel luglio del 1944, i nazisti procedettero alla esumazione e alla distruzione di tutti i cadaveri di Ponary, prima dell’arrivo dei sovietici. Tra coloro che furono costretti a svolgere quel lavoro, si trovava anche Isaak Dogim, che insieme a Motl Gdud ha raccontato la propria esperienza a Claude Lanzmann in Shoah.
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Kaunas, 24 giugno 1941. Uno degli assassini di ebrei, durante il pogrom verificatosi Presso il garage Lietukis.

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