Minacce di Hitler contro gli ebrei

Il 29 aprile 1937, Hitler pronunciò un impetuoso discorso di fronte ad un gruppo di alti responsabili del partito. Il leader nazista prese le mosse da un’affermazione ad effetto, riportata da un giornale locale della NSDAP: <<Pretendiamo che i negozi ebrei siano marchiati!>>. Rispondendo, il Führer ribadì che solo a lui spettava dirigere i tempi e i modi della lotta contro gli ebrei, aggredì in modo energico gli estremisti che chiedevano immediate misure economiche contro gli ebrei, ma d’altra parte, con toni vibranti, lasciò intendere che lo scontro in atto avrebbe potuto avere sviluppi giganteschi e terribili.

Che vuol dire pretendiamo? Vi sto chiedendo da parte di chi proviene questa pretesa. Chi è che dà gli ordini? Io soltanto! E così questo signore, l’editore [del giornale di partito] pretende da me, a nome dei suoi lettori, che io faccia ciò. Vorrei dire innanzitutto questo: molto prima che questo editore avesse la benché minima idea di cosa fosse la questione ebraica, io l’avevo già studiata in tutti i dettagli. Secondo, questo problema di marchiare i negozi ebraici è già oggetto di considerazione da due anni, da tre anni, e un giorno verrà certamente risolto in un modo o nell’altro. [...] E lasciatemi aggiungere questo: l’obiettivo finale della nostra politica è ovviamente chiaro a noi tutti. [...] La cosa importante per me è non compiere alcun passo che potrei poi essere costretto a rimangiarmi, e non fare nulla che possa danneggiarci. Sapete che rischio sempre fino al limite del possibile, ma che non oltrepasso mai tale limite. Occorre un naso tanto fine da saper fiutare: Fin dove posso spingermi? Dove debbo fermarmi? [...]

Non voglio costringere subito un nemico a combattere, ma dico: <<Voglio distruggervi!>> Con la mia astuzia vi sto stringendo in un angolo in modo tale che non riusciate a sparare un solo colpo; ed è allora che arriverà la coltellata al cuore.

(S. Friedländer, La Germania nazista e gli ebrei. Volume I: Gli anni della persecuzione, 1933-1939, Milano, Garzanti, 1998, pp. 193-194. Traduzione di S. Minucci)

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