Approfondimenti
- Telegramma di Heydrich
- La notte tra il 9 e il 10 novembre 1938, il capo della Gestapo Reinhard Heydrich diramò un telegramma ai commissari di polizia delle principali città tedesche, avvertendoli che, nel corso di quella medesima notte "erano da prevedersi" violente dimostrazioni antisemite. Si trattò della cosiddetta Kristallnacht (Notte dei cristalli), che oltre a incalcolabili danni materiali provocò la morte di un centinaio di persone e il ferimento grave o il suicidio di altre 36. Tra l’altro, nel suo telegramma, Heydrich invitava le forze di polizia ad arrestare il più alto numero possibile di ebrei. Per la prima volta, gli ebrei furono imprigionati a migliaia nei campi di concentramento nazisti. Fino ad allora, gli arresti erano invece stati sporadici e legati alla militanza politica del singolo israelita imprigionato.
- Violenze contro gli ebrei arrestati durante la Notte dei cristalli
- Quasi tutti gli ebrei arrestati durante la Kristallnacht furono rilasciati alcune settimane dopo il loro arresto. La violenza di cui furono oggetto in quel breve periodo fu però sistematica e feroce, finalizzata a traumatizzarli e spingerli a fuggire il più in fretta possibile dalla Germania. La frase seguente – secondo innumerevoli testimonianze – veniva ripetuta costantemente dagli altoparlanti, all’interno del campo di Buchenwald.
- L'arresto del rabbino di Düsseldorf
- Max Eschenbacher venne arrestato nella sua casa da un gruppo di SA. Per comprendere gli slogan più frequentemente usati dai militanti nazisti durante la Kristallnacht, occorre ricordare che – come pretesto per scatenare le violenze – venne assunta l’uccisione di un funzionario dell’ambasciata tedesca, compiuta a Parigi da un giovane ebreo polacco, esasperato per le violenze subite dai suoi genitori. Come molti altri ebrei arrestati il 9-10 novembre 1938, anche il rabbino Eschenbacher fu rilasciato (il 22 novembre) dopo circa due settimane di custodia cautelare in lager.
- Zoom Immagine
- Buchenwald. L’ingresso del Lager

