Nel 2013 in Italia quadruplicati i minori a rischio

14.04.2014

Nel 2013 in Italia quadruplicati i minori a rischio

Un quadro “tutt’altro che tranquillizzante” perché “in un anno si sono quadruplicate le segnalazioni di violazione o di rischio di violazione dei diritti di minori”: a lanciare l’allarme è il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora, che giovedì 10 aprile ha presentato in Parlamento a Roma la terza relazione delle attività dell’Authority. Nel dettaglio, ha fatto sapere il Garante, dal marzo 2012 fino al 31 dicembre 2013, sono pervenute all'Autorità 238 segnalazioni, di cui 45 nel 2012 e 193 nel 2013. Altrettanto preoccupante il dato relativo ai bambini sotto la soglia della povertà: sono infatti 2 milioni i ragazzi in questa situazione che indirettamente si vedono precluso l’esercizio dei diritti previsti dalla Convenzione Onu.

 

Per superare tali criticità, spiega Spadafora, sarebbe necessaria un'inversione di tendenza di tipo culturale sul tema dei diritti dei minori di cui deve farsi carico necessariamente la politica. E proprio alla politica si è rivolto il Garante che, ringraziando per la loro presenza i componenti della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, ha sottolineato l’assenza di rappresentanti del Governo, che dovrebbe invece farsi da promotore di un coordinamento tra le realtà che si occupano del tema dell'infanzia.

 

Basti pensare che l’Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza, ha continuato Spadafora, non è ancora stato ricostituito nonostante non abbia costi e che l’ultimo piano per l’infanzia, previsto dalla legge con cadenza biennale, porta la data del 2011, quando fu approvato senza un euro di finanziamento.

 

Della medesima opinione anche Luigi Fadiga, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza dell’Emilia-Romagna. È infatti necessario, sostiene Fadiga, che questi argomenti siano al centro dell’agenda politica e che diventino oggetto di una programmazione costante e condivisa sia a livello nazionale, ma anche e soprattutto a livello locale. In questa direzione si è mossa infatti l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna che ha attribuito le competenze in materia di persone di minore età ad una specifica commissione, individuando così un interlocutore stabile per l’azione del garante.

 

La registrazione integrale della relazione

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