Minori, il Garante regionale: “Ascoltarli un dovere per l’adulto”

15.10.2012

Minori, il Garante regionale: “Ascoltarli un dovere per l’adulto”
“L’ascolto del minore è un dovere per l’adulto”: così il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza nel suo intervento di apertura dell’incontro con i servizi socio sanitari della provincia di Ravenna tenutosi a Ravenna giovedì scorso. Frase accolta con entusiasmo da una platea decisamente insolita: in sala, infatti, oltre agli addetti ai lavori (assistenti sociali, educatori, medici, dipendenti dei servizi) erano presenti gli studenti della classe 5F dell’istituto Stoppa di Lugo.
La mattinata è stata aperta e condotta da Elena Proni, assessore alle Politiche sociali e sanitarie della Provincia di Ravenna, che, ringraziando il Garante, Luigi Fadiga, si è detta certa che la sua presenza sarà di stimolo e supporto all’attività dei servizi del territorio.
Fadiga ha poi proseguito illustrando quelli che sono i diritti previsti dalla convenzione ONU sui minori, spiegando nel dettaglio quali attività il suo ufficio sta portando avanti per tutelare e promuovere tali diritti: dal tavolo di lavoro con il Tribunale minorile e i rappresentanti dei servizi per condividere un linguaggio ed un metodo comune di lavoro, agli interventi rivolti al mondo della scuola, con il recente incontro con l’Ufficio scolastico regionale, per impostare una collaborazione che porti ad un reale esercizio del diritto all’educazione.
Proprio dal mondo della scuola sono emerse le buone pratiche del territorio ravennate: i progetti di integrazione e sostegno rivolti ai minori in difficoltà illustrati da Doris di Cristo, dell’Ufficio scolastico provinciale, piuttosto che il disegno pedagogico che sottende ai progetti di educazione alla cittadinanza, rispetto ed impegno sociale attivati nella scuola media Ricci Muratori di Ravenna e spiegati dalla dirigente Sandra Baldassarri.
Tutela e affido sono stati i successivi argomenti affrontati. Marisa Bianchin ha raccontato lo stato dell’arte del progetto provinciale di tutela soffermandosi in particolar modo sugli sforzi portati avanti nel comporre un modo di lavoro “a rete” efficace e ordinato e mettendo in evidenza come il tema della violenza sui minori debba intendersi sempre più come un problema di salute pubblica. Di affido e adozione e delle esperienze messe in campo sul territorio provinciale hanno parlato Claudia Mosciatti, del Centro per le famiglie dell’Asp di Ravenna Cervia e Russi, e Chiara Bagnoli, dell’equipe adozione dei Servizi sociali associati di Faenza.
L’incontro è stato concluso dal Garante, che riprendendo le sollecitazioni fornite dai diversi interventi, si è reso disponibile ad ulteriori incontri di approfondimento, con l’obiettivo tra gli altri di arrivare ad un metodo di lavoro comune e condiviso.
Il prossimo appuntamento nelle province è per il 17 ottobre a Modena.

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