"La tutela comprende anche una relazione umana"
23.01.2014
Circa 700 i minori in tutela, e di questi circa due terzi sono minori stranieri non accompagnati, solo nel distretto giudiziario di Bologna (che corrisponde in termini territoriali alla provincia), e si tratta di una cifra sicuramente destinata ad incrementarsi considerando che mediamente all’ufficio tutela del tribunale arrivano 10 nuove segnalazioni al giorno. Sono questi i numeri che Cinzia Gamberini e Roberta Cinosuro, giudici tutelari del tribunale di Bologna, hanno illustrato agli aspiranti tutori volontari ieri in occasione di uno degli incontri conclusivi del percorso formativo per Tutori volontari voluto dal Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Luigi Fadiga.
Fino ad oggi, hanno specificato i giudici, nella quasi totalità dei casi è stato individuato come tutore il sindaco o l’assessore competente per materia del Comune in cui si trovano i ragazzi. Tale soluzione se da un lato facilita gli adempimenti di tipo burocratico/amministrativo penalizza e disperde la dimensione interpersonale della tutela. Della medesima opinione anche il Garante che ha precisato come l'esercizio della tutela non comporti solo diritti e doveri, ma anche e soprattutto una relazione umana che non si limita alla sfera educativa ma tocca necessariamente quella affettiva. Il tutore deve essere un punto di riferimento anche affettivo, un punto di appoggio di aiuto e di guida, e deve egli stesso sentirsi tale.
Per dare corpo a questa nuova prospettiva, i tutori hanno incontrato anche il cancelliere Gloria Frascaroli, loro diretto referente per gli adempimenti amministrativi, che con grande disponibilità ha chiarito dubbi, fornito indicazioni e consegnato materiale utile per l’espletamento dell’incarico. Il prossimo adempimento sarà la presentazione formale della candidatura a tutore corredata di tutti gli elementi necessari per permettere all’ufficio tutele di individuare il “miglior tutore possibile” per questi ragazzi, che loro malgrado, si trovano in condizioni di disagio fisico e psicologico e hanno quindi grande necessità di qualcuno che li rappresenti e si occupi di loro a 360 gradi.