Approfondimenti

Il centro di sterminio di Belzec
Una delle principali fonti per ricostruire la dinamica di funzionamento di Belzec fu la testimonianza resa il 14 dicembre 1962 dall’Unterstumführer delle SS Josef Oberhauser, che nel 1965 fu condannato da un tibunale di Monaco a 4 anni 6 mesi di carcere. A Belzec furono uccise almeno 550 000 persone. Oberhauser riferisce con esattezza il legame di continuità tra l’Aktion T-4 e l’Aktion Reinhard; tuttavia sbaglia i tempi, in quanto gli accordi tra Brack e Globocnik avvennero, probabilmente, già alla fine del 1941.
La moglie di Franz Stangl, a Sobibor
Franz Stangl ebbe un importante ruolo nella creazione di Sobibor e poi fu comandante di Treblinka. Sua moglie ebbe il permesso di andare a trovarlo a Sobibor, ma restò profondamente turbata, allorché imparò che il marito lavorava in un centro di sterminio. La donna, tuttavia, accettò con estrema facilità la giustificazione del marito e lo assolse in fretta quando lui (mentendo) le disse che svolgeva solo un lavoro amministrativo. La donna non indagò, non mise il marito alle strette né lo obbligò a disobbedire o a chiedere un trasferimento: le bastò convincersi che il suo Franz si trovava ad una distanza di sicurezza, cioè non era un assassino nel senso più brutale e tradizionale del termine. La testimonianza fu rilasciata a Gitta Sereny, in Brasile, nel 1971.
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Polonia, 2000. Il monumento eretto sul luogo delle camere a gas di Sobibor. La struttura monumentale evoca un camino simile a quelli di Auschwitz. In realtà, a Sobibor non c’erano crematori, ma fosse comuni.

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