L'invasione dell' Unione Sovietica
Hitler e i suoi generali
Ottimismo e razzismo erano condivisi anche dalla maggior parte degli alti ufficiali del Terzo Reich. Molti generali non erano dei nazisti fanatici; tutti, però, nutrivano un profondo disprezzo verso gli ebrei, i comunisti e i russi, giudicati esseri primitivi, animaleschi e pericolosi. Nessuno sollevò obiezioni quando Hitler, nelle riunioni al vertice con i generali più importanti, a più riprese ribadì che quello ad Oriente non sarebbe stato un conflitto ordinario, ma una guerra ideologica, finalizzata al totale annientamento del nemico.
Gli Einsatzgruppen
Denominata Operazione Barbarossa, l’offensiva iniziò il 22 giugno 1941, e colse completamente di sorpresa Stalin, che sottovalutò i numerosi indizi dell’imminente aggressione tedesca raccolti dai servizi segreti sovietici. In un primo momento, l'attacco tedesco registrò un successo clamoroso. Alla metà di settembre, l'esercito di Hitler era riuscito ad avanzare in territorio russo per una profondità di 800 Km, conquistando un territorio più vasto dell'intera Germania.
In questa immensa area occupata, iniziarono ad operare quattro speciali reparti di intervento (Einsatzgruppen), incaricati di eliminare la classe dirigente del regime comunista. Si trattava di una forza che, nel complesso, contava circa 3000 effettivi, reclutati in prevalenza tra la Polizia di Sicurezza e il cosiddetto SD (i servizi segreti delle SS).
I quattro Einsatzgruppen erano contrassegnati dalle prime lettere dell’alfabeto. Il reparto A (990 uomini) operò nei Paesi Baltici e nella regione di Leningrado; il gruppo B (655 uomini) fu impiegato soprattutto in Bielorussia; l’Einsatzgruppe C (700-900 uomini) fu attivo in Ucraina; il reparto D (circa 500 uomini), infine, agì nella regione di Odessa, in Crimea e nel resto della Russia meridionale.
I comandanti dei quattro Einsatzgruppen ricevevano ordini da Himmler e da Heydrich, nei confronti dei quali erano responsabili del loro operato. Periodicamente, dunque, i quattro comandanti inviarono rapporti dettagliati ai loro diretti superiori, tenendoli costantemente informati dell’attività svolta nei settori di loro competenza.