Approfondimenti

Miseria, fame e malattia nel ghetto di Varsavia
Marek Edelmann fu uno dei capi della rivolta del ghetto di Varsavia nell’aprile 1943. Riuscì a salvarsi fuggendo attraverso la rete fognaria. Nel 1945, pubblicò un breve resoconto intitolato Il ghetto lotta. Nella prima parte, descrive le drammatiche condizioni di vita del ghetto negli anni 1940-1942.
Fame, malattia e lavoro nel ghetto di Lodz
Il 28 luglio 1961, nei pressi del Crematorio III di Auschwitz-Birkenau venne ritrovata una gavetta militare contenente un rotolo anonimo di 348 fogli sciolti, contenenti un lungo testo in yiddish, scritto da un abitante del ghetto di Lodz. Le pagine erano state nascoste in quel luogo da un altro deportato, Zelman Lewental, che aveva scoperto il manoscritto nei vestiti dell’ignoto autore, dopo che questi era stato ucciso in una delle camere a gas Auschwitz. Poiché risulta ben informato su molte questioni, il soggetto che stese il diario – forse – era un impiegato dell’amministrazione ebraica di Lodz, guidata da Chaim Mordechai Rumkowski (qui chiamato l’Anziano). Per quattro anni, Rumkowski esercitò una sorta di dittatura all’interno del ghetto, si illuse di poter salvare gli ebrei di Lodz per mezzo del lavoro al servizio dei tedeschi e quindi rifiutò a priori l’idea di una insurrezione armata. La situazione descritta nel passo seguente si riferisce al 1942.
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Ghetto di Varsavia, 1941. Una bambina. Foto di Joe Heydecker

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