La potenza della Germania imperiale

Lo sviluppo industriale
foto52bis.jpgA partire dal 1893, la Germania entrò in una fase di crescita economica formidabile, che solo lo scoppio della prima guerra mondiale avrebbe temporaneamente bloccato. I risultati più rapidi e straordinari vennero raggiunti nei nuovi settori industriali, la cui nascita costituì la cosiddetta Seconda Rivoluzione Industriale.

Le famose acciaierie Krupp, che nel 1846 avevano solo 122 dipendenti, ne occuparono 16 000 nel 1873 e quasi 70 000 nel 1913. Nel 1913, la Germania produceva 16 200 000 tonnellate d'acciaio, una cifra che era di poco inferiore a quella americana, ma era il doppio di quella che usciva dagli impianti inglesi e pari a circa due terzi dell'intera produzione europea. Le ferrovie prussiane (5 000 Km nel 1878) passarono a 37 000 nel 1914, mentre la flotta commerciale raggiunse, nel 1912, i 4,6 milioni di tonnellate lorde: se la Gran Bretagna, coi suoi 19,9 milioni di tonnellate lorde, continuava ad essere la principale potenza navale del mondo, gli USA (coi loro 2,8 milioni di tonnellate) venivano in questo caso dopo il Reich tedesco.

Anche nel campo della flotta da guerra, a partire dal 1908, la Germania cominciò a far paura e concorrenza all’Inghilterra: dai cantieri tedeschi, ogni anno, tra il 1908 e il 1912, uscirono quattro immense corazzate da 25 000 tonnellate ciascuna, armate da cannoni di grossissimo calibro (30-38 centimetri).
Industria chimica e elettrica

Nel settore chimico, che arrivò a impiegare circa 300 000 lavoratori, la Germania non aveva rivali. Oltre all'industria dei coloranti artificiali, di cui la Germania ebbe a lungo una specie di monopolio, va ricordata l'Aspirina, prodotta per la prima volta nel 1899 dall'industria Bayer. Tale ditta, nel 1904, si accordò con altre due aziende gigantesche, la Farbwerke Hoechst (che impiegava 6 300 operi e 233 chimici) e la Basf di Ludwigshafen (con 3 500 operai e 165 chimici) per il controllo del mercato. Nel 1916, queste tre grandi imprese si fusero insieme dando vita alla più grande società chimica d'Europa: la I. G. Farbenindustrie (o I. G. Farben).

Come terzo settore industriale avanzato, dobbiamo ricordare quello della elettricità, che in Germania raggiunse il massimo della concentrazione e della efficienza grazie all'Allgemeine Elektrizitaets Gesellschaft (AEG) di Emil e Walther Rathenau. L’AEG era impegnata nella costruzione di linee tramviarie nelle grandi città e, soprattutto, della costruzione di centrali elettriche, capaci di fornire energie sia agli agglomerati urbani che alle industrie. Intorno al 1910, la AEG controllava l'erogazione di energia elettrica in Germania, Austria, Russia, Olanda, Danimarca, Svizzera, Turchia e paesi balcanici.

Nel 1880, il lavoro dei campi assorbiva più della metà della popolazione tedesca attiva; nel 1914, solo il 35 per cento di essa era occupato in attività agricola. La creazione di complessi industriali e finanziari sempre più estesi andò quindi di pari passo col fenomeno dell'urbanesimo; in Germania, le città con più di 100 000 abitanti (appena otto nel 1871) divennero trentatré nel 1910. Quanto a Berlino, nel 1905 aveva circa 2 milioni di abitanti e procedette (come del resto Londra, Parigi e Vienna) alla costruzione di moderne reti tramviarie (azionate dalla elettricità) e delle prime ferrovie sotterranee.

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