Approfondimenti

I telegrammi di Mussolini
Le fonti più importanti ed autorevoli che ci permettono di ricostruire la vicenda dell’uso dei gas in Etiopia sono i telegrammi che Mussolini inviò a Badoglio e Graziani. A seconda dei casi, si tratta di autorizzazioni o di solleciti. L’essenziale, per il Duce, era di spezzare la resistenza nemica il più in fretta possibile.
La testimonianza di un capo etiope
La testimonianza seguente fu rilasciata da ras Immirú ad Angelo Del Boca, uno storico che ha dedicato la sua intera esistenza professionale all’opera di ricostruzione della vicenda coloniale italiana, denunciandone i crimini e gli errori. Si noti che l’episodio descritto si svolse in data 23 dicembre 1935. Badoglio, dunque, agì di sua iniziativa (ancor prima di ricevere la formale autorizzazione di Mussolini, datata 28 dicembre). In effetti, in risposta proprio al telegramma del Duce, il 29 dicembre Badoglio scrisse: <<Già adoperato iprite. Se presenterassi occasione adopererò lanciafiamme>>. In codice, i bombardamenti a base di iprite erano chiamati azioni di sbarramento C (con indiretto riferimento alle bombe C.500T).
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Italia, 1935-1936. Cartolina umoristica disegnata da Enrico De Seta e destinata alle truppe impegnate in Africa Orientale.

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