Approfondimenti

L'uomo bianco e la femmina nera nella letteratura di ambientazione coloniale
Gino Mitrano Sani pubblicò Femina somala. Romanzo coloniale del Benadir nel 1933. Come si intuisce dal titolo, si tratta di un romanzo centrato sulla relazione creatasi tra un ufficiale italiano (Ettore Andriani) ed una madama nera (Elo), cioè una giovane donna indigena che il soldato teneva al suo fianco, per soddisfare le proprie esigenze sessuali. L’immagine che l’autore offre della ragazza è sfacciatamente razzista: l'indigena è presentata come affatto incapace di pensare e di usare la ragione, mentre le espressioni più frequenti usate per descriverla sono di natura animale (bestiola, cane fedele). Negli anni Venti e Trenta, la presenza di esplicite allusioni erotiche rese molto popolare (e trasgressiva) questa letteratura. Ma, dopo la svolta razzista del 1938, che vietò le relazioni fra italiani e indigene, essa scomparve di colpo dalle librerie.
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Italia, 1935-1936. Cartolina umoristica disegnata da Enrico De Seta e destinata alle truppe impegnate in Africa Orientale.

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