La supremazia della razza ariana nella propaganda fascista

Nel suo sforzo di educare gli italiani e di trasformarli in uomini nuovi integralmente fascisti, il regime fece uso di qualsiasi strumento a sua disposizione. Tra i mezzi a stampa, un posto speciale rivestì un opuscolo denominato Libro del Fascista: <<un manuale a tutti accessibile che contiene quanto è indispensabile conoscere circa la nostra Rivoluzione, il Partito, il regime, lo Stato mussoliniano>>.

La storia documenta che in tutti i tempi i popoli di maggior civiltà sono stati quelli della nostra razza.

La civiltà attuale, in tutto ciò che ha di solido e di elevato, è opera di stirpi ariane.

Altre stirpi hanno saputo raggiungere, in vari tempi, notevoli livelli di progresso civile. E' nota l'antichissima, raffinata civiltà dei cinesi, ma nell'epoca contemporanea i popoli di razza gialla, o mongoloidi, che son riuscitia conservarsi indipendenti e giungere alla potenza, sono quelli che hanno adottato le forme e i mezzi della civiltà europea, che è esclusivamente ariana.

La razza a cui noi apparteniamo è alla testa del mondo.

Altre razze in ogni tempo l'hanno assalita, tentando di sommergerla, o di arrestarla, o di minarla, ma essa è uscita sempre vittoriosa dagli urti, dalle invasioni, dalle insidie e ha esteso ovunque il proprio dominio.

Appartengono alla nostra razza i massimi campioni del genere umano.

A questa razza sono dovute le più alte creazioni artistiche e letterarie, le massime invenzioni e scoperte scientifiche, le leggi fondamentali dell'esistenza sociale.

Questa dominazione civile dei popoli europei, che si è convenuto di indicare complessivamente come ariani, è continua e costante.

Soltanto la civiltà ariana instancabilmente progredisce e si rinnova con una meravigliosa varietà di tipi, di realizzazioni, che si continuano e si completano a vicenda.

Il bacino del Mediterraneo è stato ed è tuttora l'orizzonte dei massimi splendori di questa continuità del primato ariano, con la Grecia, con Roma, col Rinascimento, col Fascismo.

E' naturale che l'Italia, posta al centro del Mediterraneo, sia anche - oggi come nel passato - un vivo, inestinguibile focolare di irradiazione della più pura tradizione ariana.

La storia rivela un destino di giovinezza e di forza perenne degli ariani. Ma il destino può essere mutato, in bene o in male, dagli individui, dai popoli, dalle razze.

La razza ariana presenta, qua e là, situazioni di pericolo o di decadenza. Alcune nazioni di origine ariana accusano una progressiva sterilità, perdono il senso della razza e non esitano a chiamare nel loro seno sangue estraneo.

La razza va difesa nel senso fisico e nel senso spirituale, perché possa conservare la sua purezza e la sua capacità di ascesa e di dominio. La prima essenziale difesa della razza consiste nell’impedire ogni connubio e ogni incrocio con genti di origine diversa.

Ma la difesa del sangue non basta. La razza ariana deve respingere ogni sorta di contaminazioni morali e intellettuali, ossia tutte quelle teorie e ideologie, tutti quei sistemi filosofici, politici, sociali, economici, tutte quelle espressioni artistiche, letterarie o sedicenti scientifiche, tutti quei costumi che sono in contrasto con la sua tradizione e la sua indole.

La difesa della razza deve essere attiva. Se nel passato sono avvenuti miscugli nell’ordine fisico, e cedimenti nell’ordine morale, essi vanno eliminati.

I miscugli o incroci si eliminano coll’impedire che si rinnovino e si moltiplichino, sì che, nel ciclo di alcune generazioni, gli elementi estranei scompaiano per consunzione del nostro sangue, sempre più diluendosi e perdendo la capacità genetica.

Nell’ordine etico il ristabilimento della purità razziale si ottiene con l’educazione e con gli ordinamenti che regolano la vita individuale e sociale, in modo da conformarla a quelli che sono i caratteri genuini e le necessità superiori della razza.

(P.N.F., Il primo e secondo libro del fascista, Roma, Anno XIX, pp. 117-120; il testo,  stampato a Verona, dalla Arnoldo Mondadori, è del 1941)

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