L'annuncio dell'internamento degli ebrei stranieri
Lo stato di guerra ha indotto il governo a prendere dei provvedimenti nei confronti dei profughi ebrei stranieri i quali verranno accentrati in una località dell’Italia meridionale e precisamente a Tarsia (provincia di Cosenza), dove dovranno restare anche a guerra ultimata per essere trasferiti di là nei paesi disposti a riceverli. Il provvedimento verrà attuato in due tempi: prima uomini e donne verranno separatamente avviati in diverse località del Regno, poi verranno riuniti nella località definitiva suaccennata ricostituendo le singole famiglie in appositi baraccamenti. Anche gli apolidi vengono considerati alla stregua degli stranieri se venuti in Italia dopo il 1919.
(C.S. Capogreco, “L’entrata in guerra dell’Italia e l’internamento degli ebrei stranieri: il campo di Ferramonti”, in C. Di Sante(a cura di), I campi di concentramento in Italia. Dall’internamento alla deportazione (1940-1945), Milano, Franco Angeli, 2001, p. 83)