Il razzismo antisemita di H. S. Chamberlain

Inglese di nascita, ma affascinato dalla cultura tedesca, H. S. Chamberlain pubblicò I fondamenti del XIX secolo nel 1899. Nella sua contrapposizione netta tra ebrei e popoli germanici, il razzismo tedesco giunge a completa maturazione. Tuttavia, rispetto a Hitler, va precisato la concezione nazista escluderà gli slavi dalla razza superiore, relegandoli al ruolo di sotto-uomini.

All'espansione di questo popolo infinitesimale e prodigiosamente influente [gli Ebrei - n.d.r.] c'è una contropartita: l'avvento dei Germani nella storia universale. Anche questo fenomeno ci farà render conto di ciò che bisogna intendere per purezza della razza; ma, ancor più, studiandolo, noi apprenderemo ciò che significa la differenza delle razze, questo grande principio naturale della varietà e della ineguaglianza delle attitudini, che ancora oggi negano tanti chiacchieroni insipidi e ciarlatani. Compiangiamo queste anime di schiavi, uscite dal Caos Etnico, e tormentate dalla nostalgia della sua poltiglia amorfa, ove non galleggia né carattere né individualità. Ebrei e Germani: queste sono ancora le due potenze che si ergono una di fronte all'altra, ovunque un ritorno offensivo del Caos non ha cancellato i loro tratti: ora amici, ora nemici, sempre stranieri.

Ripeto che la parola <<Germani>> indica in questo libro le differenti popolazioni nord-europee che appaiono nella storia sotto i tipi dei Celti, dei Germani propriamente detti, e degli Slavi e dai quali - o dal miscuglio inestricabile dei quali - sono usciti i popoli dell'Europa moderna. Che essi appartenessero, originariamente, a una sola e identica famiglia, è un fatto certo che mi sforzerò di dimostrare nel capitolo VI; ma il Germano, nel senso stretto della parola (che è quello di Tacito), si è manifestato così superiore a tutti i suoi parenti, dal triplice punto di vita, intellettuale, morale e fisico, che io mi sento autorizzato a usare il suo nome per designare la famiglia intera. Il Germano è l'anima della nostra cultura. L'Europa d'oggi, con le sue ramificazioni su tutta la superficie del globo terrestre, offre lo spettacolo di un miscuglio, proveniente da una infinita varietà di incroci: ciò che ci lega gli uni agli altri e ci riunisce a un centro di unità organica, è il sangue germanico. Guardiamoci intorno e constateremo che l'importanza di ciascuna nazione, come forza viva, dipende dalla proporzione di sangue puramente germanico nella sua popolazione. Tutti i troni dell'Europa sono occupati da Germani. I fatti che la storia universale ha registrato fin'allora non sono, per noi, che dei prologomeni; la vera storia, la storia che governa ancora oggi il ritmo del nostro cuore, la storia che corre nelle nostre vene, e ci incita a delle lontane speranze, a delle future creazioni, questa storia comincia nel momento in cui il Germano raccolse, con la sua forte mano, la eredità della antichità.

(R. Piperno, L'antisemitismo moderno, Rocca San Casciano, Cappelli, 1964, pp. 148-150)

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