Il Times di fronte ai protocolli

Di fronte ad un evento terrificante come la rivoluzione bolscevica, la borghesia di tutta l’Europa si mostrò incline a spiegazioni fantasiose e irrazionali. L’8 maggio 1920, sul giornale londinese Times, apparve un lungo articolo dedicato ai Protocolli dei savi anziani di Sion. Secondo l’autore, quanto accaduto in Russia sembrava essere stato profetizzato con largo anticipo nel testo. La rivoluzione pareva il frutto di un piano diabolico progettato nei minimi dettagli. Dunque – lasciava intendere l’articolo – i Protocolli erano autentici.

E' certo che il libro è stato pubblicato nel 1905. Ora, alcuni passi assumono l'aspetto di profezie che si sono avverate, a meno di non attribuire le previsioni dei Savi di Sion al fatto che essi sono stati in realtà gli istigatori segreti di questi avvenimenti. Quando leggiamo "che è indispensabile per i nostri piani che le guerre non apportino modificazioni territoriali", come non pensare al grido "Pace senza annessioni" lanciato da tutti i partiti radicali del mondo, ed in particolare da quello russo? E ancora: "Provocheremo una crisi economica mondiale con ogni mezzo possibile, con l'aiuto dell'oro che noi controlliamo completamente". [...]

Non possiamo non riconoscere, nel passo seguente, la Russia sovietica:

"Per governare il mondo, i migliori risultati si ottengono con la violenza e l'intimidazione".  "In pratica dobbiamo saper confiscare i beni senza la minima esitazione [...]".  Cosa significano questi Protocolli ? Sono autentici? Una banda di criminali ha realmente elaborato simili progetti, rallegrandosi poi nel momento stesso in cui si sono realizzati? Si tratta di un falso? Ma come spiegare allora le terribili profezie che hanno predetto tutto quanto è realmente successo? Non avremo forse lottato durante questi anni contro la dominazione mondiale della Germania per poi ritrovarci ad affrontare ora un nemico ben più pericoloso? Non saremo sfuggiti, a costo di enormi sacrifici, alla Pax Germanica per poi sottostare alla Pax Giudaica? [...] In che circostanze sono stati scritti i Protocolli, e per quale impellente interesse ebreo? Accantoneremo forse la vicenda senza neanche procedere ad un'inchiesta?

(L. Poliakov, Storia dell' antisemitismo. IV. L' Europa suicida, 1870-1933 , Firenze, La Nuova Italia, 1990, pp. 240-241)

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