I protocolli dei savi di Sion
Finalità e caratteristiche
L'impero russo ospitava, nell' 800, la più grande colonia ebraica del mondo (composta da circa 5 milioni di individui). Poiché il tradizionale antisemitismo, di matrice cristiana, era quanto mai diffuso fra le religiosissime masse russe, indicando negli ebrei i veri manovratori dell'opposizione (e, più in generale, di tutti coloro che proponevano un rinnovamento politico e sociale della Russia) l’editore dei Protocolli si propose di screditare tutte le forze riformatrici e di impedire che le loro idee attecchissero fra la popolazione.
Una simile concezione venne ripresa dai Bianchi, che negli anni 1918-1920 compirono numerosi massacri di ebrei, durante la guerra civile contro i Rossi, proprio in virtù dell’equazione tra ebrei e bolscevichi.
Storia di un falso
La conquista del potere da parte dei bolscevichi, nel 1917, fu un terribile trauma per la borghesia di tutti i paesi europei. Che un governo comunista avesse potuto instaurarsi a Mosca e, da lì, minacciasse di estendere la sua rivoluzione a tutto il continente (per non dire al mondo intero) parve un fatto spaventoso e terrificante. L' 8 maggio 1920, l’autorevole quotidiano Times di Londra dedicò un lungo articolo ai Protocolli dei Savi Anziani di Sion e considerò seriamente l’ipotesi che la rivoluzione russa fosse il primo passo compiuto dagli ebrei, nel loro sforzo di giungere al dominio mondiale.
Nell'agosto del 1921, però, un giornalista dello stesso Times (Philip Graves) provò in modo indiscutibile che i Protocolli erano un clamoroso falso, costruito mediante il plagio di un libello intitolato Dialogo agli inferi tra Machiavelli e Montesquieu. Composto in francese nel 1864 da Maurice Joly e privo in origine di qualsiasi riferimento agli ebrei, il libretto si proponeva di denunciare i sistemi dittatoriali di Napoleone III.
Fino ad alcuni anni fa, era opinione corrente che la trasformazione del Dialogo di Joly in un’opera antisemita come i Protocolli fosse stata compiuta a Parigi, da agenti della polizia zarista, negli anni 1897-1898. Studi recenti, però, preferiscono collocare l’operazione di costruzione del falso in Russia, a San Pietroburgo, nel 1902.