Appello dei vescovi polacchi

Anche la Chiesa cattolica polacca sposò appieno l’equazione bolscevichi = ebrei. Nel 1920, mentre infuriava la guerra russo-polacca e l’Armata Rossa minacciava Varsavia, i vescovi polacchi lanciarono al resto del mondo cattolico un appello in cui il conflitto era interpretato in chiave escatologica. Il comunismo ateo, cioè, venne presentato dai vescovi polacchi come una realtà satanica: come l’Anticristo, come una delle forme che può assumere “colui si oppone contro tutto ciò che è divino” (secondo la formula di S. Paolo), il nemico per eccellenza di Cristo e della Chiesa.

Il vero obiettivo del bolscevismo è la conquista del mondo. La razza che tiene in mano la direzione del bolscevismo ha già in passato soggiogato il mondo intero per mezzo dell'oro e delle banche, e ora, spinta dall'eterna cupidigia imperialista che scorre nelle sue vene, mira già a sottomettere definitivamente le nazioni al suo giogo... L'odio del bolscevismo è diretto contro Cristo e la sua Chiesa, soprattutto perché quelli che sono i capi del bolscevismo portano nel sangue l'odio tradizionale per il cristianesimo. Il bolscevismo è infatti la personificazione e l'incarnazione dello spirito dell'anticristo in terra.

(N. Cohn, Licenza per un genocidio. I "Protocolli degli Anziani di Sion":  storia di un falso, Torino, Einaudi, 1969, p. 126)

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