I protocolli in Germania

La prima traduzione tedesca dei Protocolli dei savi anziani di Sion fu pubblicata nel gennaio 1920. La casa editrice era la stessa che pubblicava la rivista di estrema destra Auf Vorposten, sulla quale – nell’aprile 1919 – uscì l’articolo che riportiamo. Gli ebrei erano considerati responsabili della guerra, della vittoria del comunismo in Russia, della disfatta tedesca.

In Germania le relazioni degli Anziani di Sion erano note prima della guerra soltanto nei circoli ebraici e massonici. La storia mondiale avrebbe certamente seguito un altro corso se i principi europei avessero conosciuto in tempo I segreti degli Anziani di Sion e ne avessero tratto le giuste conclusioni...

Vista la debolezza mostrata dai popoli dell’Europa centrale e in particolare dai tedeschi nei confronti della questione ebraica, qualunque rivelazione sugli scopi degli ebrei sarebbe stata respinta prima della guerra con un sorriso di incredulità. Perfino durante la guerra mondiale soltanto pochi hanno capito che doveva esistere qualche grande piano per la distruzione della Germania; gli iniziati sapevano che i massoni e gli ebrei avevano preparato questo piano decine di anni in anticipo, allo scopo di rovesciare le case regnanti d’Europa e poi sferrare un attacco contro la Chiesa... Che un tribunale imparziale esamini a chi va attribuita la responsabilità della guerra! Noi chiamiamo a comparire di fronte ad esso i capi della massoneria internazionale, le alleanze mondiali ebraiche e tutti i grandi rabbini.

(N. Cohn, Licenza per un genocidio. I “Protocolli degli Anziani di Sion”: storia di un falso, Torino, Einaudi, 1969, p. 99. Traduzione di L. Felici)

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