Eugenetica e purezza della stirpe
La paura dell'inquinamento razziale
Dunque, lascia intendere Dinter, ogni contaminazione con gli ebrei lascia il segno. Ogni relazione provoca nelle donne ariane danni razziali irreparabili: e poiché gli ebrei lo sanno, cercano di sedurre il maggior numero possibile di vergini ariane. Un’immagine che Hitler riprenderà nel Mein Kampf, sostenendo che lo Stato doveva vietare le unioni miste.
Lo sforzo di migliorare la stirpe
Alla fine dell'Ottocento, dopo la riscoperta degli studi pionieristici compiuti negli anni Sessanta dal monaco boemo Gregor Mendel (1822-1884), sui meccanismi della ereditarietà, cominciò a farsi strada l'idea che lo Stato dovesse assumere tra i propri compiti anche quello di vigilare sulla procreazione dei cittadini. In Inghilterra, Francis Galton (1822-1911) e Karl Pearson (1856-1936) proposero alle autorità di permettere la procreazione solo ai cittadini che presentavano le caratteristiche migliori (e che, quindi, avrebbero generato individui sani). Viceversa, lo Stato avrebbe dovuto impedire di procreare ai cittadini malati, capaci solo di riprodurre, nella loro prole, i difetti di cui erano portatori.
Un filo diretto collega queste teorie eugenetiche alla sterilizzazione forzata di tutti coloro che fossero affetti da malattie ereditarie (ordinata dal regime nazista il 14 luglio 1933) e più in generale agli sforzi compiuti dal Terzo Reich per trasformare il popolo tedesco in una comunità di individui privi di difetti e di tare.
L'ideologia hitleriana, invece, fu sempre molto diffidente nei confronti del darwinismo, nella misura in cui esso sosteneva una dottrina evoluzionistica. Per Hitler, l'ariano era nato perfetto e tale era rimasto nel corso dei secoli: al limite, egli arrivò a sganciarlo dal mondo animale (cui Darwin, invece, aveva ricondotto l'essere umano, obbligandolo a riscoprirsi in tutta la propria dimensione biologica e corporea) e a concepirlo come il prodotto della folgore, di una scarica elettrica uscita da qualche forza cosmica non meglio identificabile.