Approfondimenti

I Lager come strumento di produzione economica
Himmler si rese conto del potenziale economico rappresentato dalla manodopera dei lager nel 1938. Dapprima, si pensò di sfruttare il lavoro dei detenuti per arricchire le SS, che per qualche anno furono l’unica realtà tedesca a beneficiare dei profitti derivanti dal lager. Nel 1942, si compì una svolta decisiva: poiché la guerra si prolungava, il lavoro dei detenuti (abbandonato ogni riferimento rieducativo e correzionale) doveva inserirsi a pieno titolo nella produzione finalizzata a sostenere lo sforzo bellico. Questa nuova impostazione fu suggerita a Himmler da Oswald Pohl, responsabile dell’Ufficio centrale economico-amministrativo delle SS, in un rapporto del 30 aprile 1942.
Il Lager come strumento di rieducazione
Nel gennaio 1937, Himmler parlò ad un pubblico di ufficiali della Wehrmacht della funzione dei campi di concentramento e difese ancora l’impostazione originaria: i lager erano presentati come strumenti correzionali per i tedeschi che avevano bisogno di rieducazione. A partire dal 1938 (creazione di Mauthausen e di Flossenbügg), lo stesso Himmler avrebbe insistito sempre di più sul ruolo economico del lavoro dei detenuti.
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Ravensbrück, Il laboratorio del campo oggi

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