Approfondimenti

Capodanno ebraico ad Auschwitz
Rosh Hashanà (il capodanno ebraico) e Yom Kippur (il giorno del Grande Perdono) sono due tra le feste tradizionali maggiormente sentite dagli ebrei, persino da coloro che sono poco osservanti o legati alla sinagoga. Alla fine dell’estate del 1944, in occasione di queste festività, migliaia di ebrei cercarono comunque – all’interno del lager – di celebrarle. Il gesto rabbioso di Wiesel, che sceglie di non rispettare il digiuno previsto per Yom Kippur è il segno della sua rabbia e della sua ribellione.
Invettiva contro i cieli
Nato nel 1886, Yitzhak Katzenelson divenne un intellettuale di spicco nell’ambito del movimento sionista attivo in Polonia. Rinchiuso nel ghetto di Varsavia, fu costretto ad assistere impotente alla deportazione di sua moglie e di due suoi figli a Treblinka, il 14 agosto 1943. Nel maggio del 1943, utilizzando un falso passaporto dell’Honduras, riuscì a trasferirsi in Francia, e qui scrisse in lingua yiddish – tra il 3 ottobre 1943 e il 17 gennaio 1944 – un terribile poema intitolato Il canto del popolo ebraico massacrato. Il 29 aprile 1944, insieme ad un altro figlio, Katzenelson fu deportato ad Auschwitz. Il testo che riportiamo è tratto dal canto n. 9 (dei 15 che, nell’insieme, compongono il poema); datato 23-26 novembre 1943, attacca i Cieli e Dio stesso per la loro passività, di fronte alle deportazioni a Treblinka.
Venerdì sera al crematorio
Salmen Gradowski scrisse questo testo nel 1944 e lo seppellì nei pressi del Crematorio IV di Auschwitz II-Birkenau. Il manoscritto fu scoperto nell’estate del 1945, ma rimase inedito fino al 1977. Con grande finezza, Gradowski delinea i vari atteggiamenti, assunti dai numerosi membri del Sonderkommando, di fronte al problema religioso. Malgrado tutto, anche gli atei e gli agnostici traevano conforto dalla tenacia con cui un piccolo gruppo di praticanti si ostinava a praticare i riti tradizionali. La loro eliminazione da parte dei nazisti creò un vuoto psicologico enorme.
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Auschwitz, 1944. Un gruppo di ebrei, sulla Lagerstrasse di Birkenau, procede in direzione dei Crematori IV o V. Dall’album Il trapianto degli ebrei di Ungheria, realizzato dai nazisti ad Auschwitz nell’estate 1944

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