Terremoto, un anno dopo
Il primo mese: gli emiliani reagiscono subito, la gara di solidarietà, il lavoro in Assemblea legislativa
In sintesi
Una prima risoluzione approvata all’unanimità in Aula fissa le priorità: evitare la delocalizzazione delle imprese e semplificazione degli adempimenti. L’Ufficio di Presidenza destinati ai territori colpiti 2 milioni di euro ricavati dai tagli ai costi della politica. Napolitano a Bologna incontri i sindaci
18.05.2013
I lavori dell’Assemblea legislativa, tanto in Aula quanto nelle commissioni consiliari, si concentrano come ovvio sull’emergenza sisma. Dopo una prima informativa durante la seduta del 23 maggio fatta dall’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo, e dal presidente della Giunta, Vasco Errani, nel frattempo nominato Commissario straordinario per la ricostruzione, nella seduta del 5 giugno viene approvata una risoluzione unanime, sottoscritta da tutti i gruppi, che inizia a sancire le priorità: la prima è “assumere tutte le iniziative necessarie per evitare il processo di delocalizzazione delle imprese attive nelle zone colpite dal sisma”, a partire da “una semplificazione degli adempimenti per la ricostruzione e, nell’immediato, attraverso il trasferimento temporaneo concordato degli edifici destinati alle attività produttive”. Sempre lo stesso giorno viene approvato a maggioranza il Programma di iniziative per la partecipazione , che mette a disposizione 200.000 euro per coinvolgere i cittadini nelle scelte da prendere nei territori devastati dal terremoto. Un emendamento al programma, infatti, stabilisce “una via prioritaria per i processi di partecipazione relativi a progetti per la ricostruzione e il rilancio delle attività economiche, del tessuto urbano e di welfare nei Comuni colpiti dalla crisi sismica iniziata il 20 maggio 2012”.Il 7 giugno la commissione Territorio, ambiente, mobilità approva il Programma attività produttive 2012-2015, un piano da 180 milioni di euro, anche in questo caso con due emendamenti ad hoc che sanciscono: “Le Province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara avranno priorità nella concessione dei contributi alle imprese che confermeranno la loro presenza sul territorio o si insedieranno nelle aree interessate dall’evento sismico”. Il giorno successivo, la commissione Politiche economiche è la sede per l’assessorato all’Agricoltura per fare il punto della situazione (14.000 le imprese agricole seriamente danneggiate dal sisma) e presentare il Piano degli interventi specifici, supportato da almeno 100 milioni di euro dal Fondo europeo per lo sviluppo rurale.
Il 18 giugno in commissione Bilancio, affari generali ed istituzionali iniziano i lavori di esame dell’assestamento di bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2012 e pluriennale 2012-2014, che mette a disposizione delle popolazioni colpite dal sisma 47 milioni di euro complessivi, 25 dei quali per spese di investimento e altri 22 per spese correnti.
E mentre atti ispettivi in Aula o richieste di chiarimenti nelle commissioni consiliari permettono ai consiglieri regionali di informarsi e informare i cittadini sul progredire della gestione dell’emergenza, in tutta Italia, e non solo, continua la gara di solidarietà per aiutare le popolazioni colpite: il 25 giugno la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome decide, sentita la presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, di “promuovere e sostenere” presso tutti i Consigli “raccolte di fondi da destinare ai territori e alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012”, con l’obiettivo di individuare “un unico progetto di solidarietà dove far confluire tutti i fondi raccolti”. Il 30 giugno il maxi-concerto di beneficenza “Italia loves Emilia”, nato da una proposta del consigliere regionale Marco Barbieri, chiama oltre 150.000 persone allo stadio Dall’Ara di Bologna per un totale di oltre 4 milioni di euro raccolti.
Il 1^ luglio è on line Facciamoadesso.it, il portale, sostenuto dalla Presidenza dell’Assemblea legislativa, che espone i prodotti di imprese danneggiate dal sisma per facilitare l’incontro tra chi è disposto ad acquistare e chi ha assoluto bisogno di vendere i propri prodotti in stock: una bottega virtuale là dove gran parte dei negozi, degli esercizi e delle aziende risultano inagibili.
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