"Non paghino i cittadini se gli appaltatori sbagliano"

09.04.2015

A Reggio Emilia una impresa appaltatrice del Comune compie dei lavori in maniera non corretta sul cancello di un privato, ma la stessa amministrazione, dopo il fallimento della azienda, nega al cittadino il rimborso delle spese sostenute per rimediare agli errori perché l’ente non ha alcuna responsabilità sugli accordi dei singoli con gli appaltatori, anche se avvenuti davanti ad un tecnico comunale.

 

Non è della stessa opinione però il Difensore Civico regionale Gianluca Gardini, che ha invitato più volte il Comune a rivedere la propria decisione. Non solo infatti “il pagamento dei lavori all’impresa appaltatrice avrebbe dovuto avvenire dopo la compiuta verifica della correttezza degli stessi”, ma soprattutto perché “il comportamento silente del Comune nella persona del tecnico comunale presente all’incontro ha fondatamente indotto il proprietario del cancello a confidare che la propria proposta sarebbe rientrata comunque all’interno dell’intera procedura avviata dal Comune”. Una vicenda che è arrivata anche sulla televisione nazionale: il Difensore civico è stato infatti ospite questa mattina della trasmissione “Mi manda Rai3” per discutere del caso del cittadino reggiano.

 

Il contenzioso, riferisce l’ufficio del Difensore civico, nasce nel momento in cui, con l’obiettivo di realizzare una pista ciclabile, il Comune di Reggio Emilia ha revocato ai proprietari confinanti le concessioni di uso del sedime di un canale sul quale erano posizionati dei cancelli carrabili, i cui lavori di arretramento sono stati appaltati dall'amministrazione a un’impresa di propria fiducia. Dopo la segnalazione di un proprietario e il conseguente sopralluogo del tecnico comunale con l’impresa esecutrice dei lavori, è stata pacificamente accertata la non corretta esecuzione dei lavori: in quell'occasione il cittadino ha proposto di fare eseguire i lavori ad un'azienda di propria fiducia, richiedendo poi il rimborso delle spese all'impresa a suo tempo incaricata dall'amministrazione. Tuttavia né allora né successivamente il proprietario del cancello è stato informato delle conseguenze che avrebbe avuto una simile scelta o sulle procedure da seguire per tenere informato il Comune. Non avendo ottenuto alcun rimborso dall'impresa appaltatrice, sottoposta nel frattempo a procedure fallimentari, il cittadino si è rivolto al Comune, secondo cui però la decisione di affidare l’eliminazione dei vizi ad un’impresa di fiducia era frutto di semplice accordo tra il cittadino stesso e l’impresa appaltatrice, al quale l'amministrazione comunale non aveva in alcun modo preso parte. In base a questo argomentazione , il Comune ha rigettato qualsiasi responsabilità diretta, evidenziando, tra l’altro, come il cittadino non abbia presentato tempestivamente il preventivo al Comune e abbia eseguito i lavori soltanto alcuni mesi dopo.

 

Questa argomentazione avrebbe potuto condividersi, conclude il Difensore civico, se e solo se il Comune avesse fatto presente al proprietario del cancello che l’esecuzione dei lavori da parte di un’impresa di sua scelta avrebbe esonerato il Comune stesso da responsabilità o se avesse chiarito che la possibilità di essere rimborsati era condizionata alla previa presentazione del preventivo al Comune.

 

 

Per ricevere informazioni, presentare un reclamo o fissare un appuntamento con il Difensore civico o con il personale dell'Ufficio è possibile:
- scrivere una lettera al Difensore civico, all’indirizzo Viale Aldo Moro, 50 – 40127 Bologna;
- compilare il form online all’indirizzo http://www.assemblea.emr.it/garanti/attivita-e-servizi/difensorecivico;
- telefonare
 al numero 051-5276382 o, in alternativa, al numero verde gratuito anche da rete mobile 800-515505;
- scrivere una mail a difensorecivico@regione.emilia-romagna.it.
Il Difensore (servizio gratuito) risponde a tutte le istanze.