Diritti di cittadinanza, il Difensore civico: "Tanti i casi risolti"

27.09.2012

Diritti di cittadinanza, il Difensore civico:
Risolvere fraintendimenti ostativi all’acquisizione dei documenti, aprire ove possibile i bandi di lavoro ai cittadini non italiani, assicurare il diritto allo studio per gli studenti universitari di altri Paesi. Casi come questi hanno raccolto l’attenzione delle associazioni piacentine che giovedì 21 settembre, al Centro servizi per il volontariato SVEP, hanno incontrato Daniele Lugli, Difensore civico regionale.

Scopo dell’incontro era proprio far conoscere alle associazioni impegnate su temi interculturali la figura del Difensore civico e rivolgere un invito particolare all’incontro sul “Tentativo di decalogo per una convivenza interetnica” che il Difensore e SVEP organizzano nell’ambito del Festival del Diritto di Piacenza, giovedì 27 settembre alle ore 19 presso l’Auditorium Sant’Ilario.

“Quando si parla di cittadini per me si intendono tutte le persone, perché i diritti di cittadinanza sono di tutti al di là della provenienza e della regolarità del soggiorno”, ha spiegato Lugli. “E nonostante siano escluse dalla mia competenza la sicurezza e l’ordine pubblico, su casi di cittadini non italiani mi è capitato, in questi anni, di rivolgermi anche a Prefetture o Ambasciate nel nome della leale collaborazione tra le pubbliche amministrazioni, ricevendo sempre risposte nel merito. In qualche caso siamo anche riusciti a risolvere il problema del cittadino che si era rivolto al mio ufficio”.

Gli esempi possono essere molto semplici e tuttavia decisivi per la vita delle persone.

“Ricordo una signora per cui la banale discordanza tra due documenti nell’indicazione della data di nascita, dovuta ad un evidente refuso, era diventata un ostacolo insormontabile nella procedura per richiedere la cittadinanza italiana. Abbiamo risolto la cosa scrivendo all’Ambasciata e chiedendo quale fosse la lettura corretta della situazione”.

Di casi come questi – fraintendimenti, lungaggini, difficoltà nella comprensione delle procedure – se ne incontrano ancora tanti nel rapporto con la pubblica amministrazione, lo sanno bene i volontari delle associazioni presenti, che hanno arricchito l’incontro con domande e presentazione di casi. Fiorenzuola oltre i confini, ad esempio, nata nel 1996 con progetti di cooperazione decentrata in Bosnia e progressivamente riorientata al supporto dei cittadini immigrati a Piacenza, gestisce uno sportello informativo e queste difficoltà le incontra ogni giorno.

“Quando abbiamo cominciato abbiamo chiesto agli immigrati di che cosa sentissero maggiormente il bisogno”, ricorda Luigi Danesi, “e la risposta è stata: aiutateci a conoscere le leggi e i regolamenti italiani. Da lì è nato lo sportello informativo che dà assistenza sulle pratiche burocratiche come il rinnovo dei documenti, la richiesta della cittadinanza… e promuove corsi di alfabetizzazione ed altro ancora”.

Nel 2011 lo sportello di Fiorenzuola ha dato risposte a 3.800 persone per le quali l’associazione ha svolto una funzione fondamentale di facilitazione e mediazione con l’ente o il servizio pubblico sostenendo la richiesta del singolo, in alcuni casi troppo debole o confusa per trovare ascolto.

D’ora in poi sui casi più difficili potremo chiedere l’appoggio del Difensore civico”, ha commentato Danesi, apprezzando l’autorevolezza del Difensore e i poteri a lui attribuiti per legge, come quello di conoscere tutti gli atti relativi al caso di volta in volta affrontato.

Anche Suor Marina, scalabriniana, ha raccontato un’esperienza in cui il supporto agli immigrati è giunto in seconda battuta. La sua congregazione, infatti, nasce con il carisma del lavoro con i migranti, inizialmente all’estero con gli emigrati italiani ma ormai soprattutto in Italia con gli stranieri. A Piacenza, ad esempio, organizza offrendo corsi di italiano, messe in lingua, iniziative interculturali ed altro ancora e proprio uno scalabriniano, Padre Gaetano Parolini, presente all’incontro, coordina l’ufficio Migrantes della Diocesi di Piacenza. Insieme a loro è intervenuto Italo Bertuzzi, docente al centro migranti.

L’integrazione culturale passa in gran parte attraverso il lavoro educativo. Lo hanno ricordato in particolare Piergiorgio Bensi dell’associazione Mondo aperto, che si rivolge prevalentemente alla scuola con corsi di formazione per il personale scolastico, alfabetizzazione degli studenti italiani nelle scuole secondarie, raccolta di documentazione e gestione di una biblioteca di settore, e Caterina Migliorini, esponente del gruppo giovanile di Amnesty International, ideatore del concorso fotografico “Immagini di culture altre” lanciato proprio in questi mesi.

Il Presidente SVEP, Giuseppe Pistone, ha espresso soddisfazione per l’incontro auspicando una sempre maggiore collaborazione tra difesa civica e terzo settore e insieme alla coordinatrice del Centro, Raffaella Fontanesi, ha assicurato l’appoggio del Centro Servizi alle associazioni che richiedessero un aiuto per presentare al Difensore civico regionale le loro istanze.