Diritti ieri e oggi

12.05.2014

Diritti ieri e oggi

Il ruolo del difensore civico e più diffusamente il concetto di cittadinanza e l’esercizio dei diritti sono stati il tema del convegno ”Letture sulla cittadinanza” tenutosi il 6 maggio scorso per ricordare l’attività e l’impegno di Falqui Massidda, al quale hanno partecipato sia il Difensore civico regionale – Gianluca Gardini - che il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza – Luigi Fadiga.

 

"Ho cercato di usare nella corrispondenza con gli uffici un linguaggio, nei limiti del possibile, personale e non anonimamente burocratico e di imprimere alla corrispondenza con i cittadini uno stile ispirato a cordialità e comprensione", scriveva il primo difensore civico regionale, Carlo Falqui Massidda, in carica dal 1985 al 1994 – nella sua relazione al Consiglio regionale nel lontano 1989.

 

Nell’illustrare l’attività della difesa civica così come oggi viene svolta in Italia evidenziandone sia i lati positivi che le carenze, Gardini ha sottolineato come già Falqui Massida avesse a suo tempo rilevato che il difensore civico, privo di poteri autoritativi e coercitivi, possa svolgere esclusivamente un’attività di mediazione e persuasione nei confronti della pubblica amministrazione, ottenendo comunque due importanti risultati: da un lato il miglioramento dell’attività amministrativa e dall’altro l’abbassamento dei costi giudiziali da cui deriva un risparmio economico per la collettività.

 

Certo che la mancata previsione del Difensore civico in Costituzione e l’assenza di un difensore civico nazionale (caso unico in Europa) – ha continuato Gardini - ne indeboliscono l’incisività e di conseguenza la possibilità di intervento in ambiti molto rilevanti per i cittadini.

 

Il rapporto tra diritti di cittadinanza e diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – è stato il nucleo centrale dell’intervento del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Esercitare i diritti di cittadinanza, ha precisato Luigi Fadiga, vuol dire partecipare alla vita della comunità e usufruire delle molte opportunità che vengono offerte questo sia a livello individuale che di gruppo sociale. Per le persone di minore età il riconoscimento come individui avviene soltanto all’interno della famiglia e quello come gruppo solo quando desta allarme sociale, come ad esempio i minori stranieri non accompagnati.

 

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, ha proseguito il Garante, si muove nella direzione di un pieno riconoscimento dei diritti del minore di età in quanto persona e non soltanto nel momento relazionale come figlio. Il minore deve quindi vedere riconosciuti diritti specifici quali - il diritto all’appartenenza piena minorile, da oggetto di controllo sociale a persona vulnerabile con diritto alla presa in carico e all’aiuto.

-    i diritti sociali minorili: educazione, informazione, salute e gioco

-    i diritti civili minorili che si esprimete in una partecipazione consapevole alla cui base sta un’alfabetizzazione civica

-    il diritto all’ambiente cioè ad avere una “città amica”.

 

A distanza di trent’anni dalla nomina del primo difensore civico, l’attività che oggi il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e il Difensore civico svolgono, pur nella diversa specificità, ha come obiettivo, ora come allora, quello di contribuire a rendere “migliore” la vita dei cittadini emiliano-romagnoli indipendentemente dalla loro età, etnia o condizione sociale.

 

Per approfondire:

Sito web Garante per l’infanzia e l’adolescenza

Sito web Difensore civico