Un Fuoriclasse anche per l'Emilia-Romagna
22.09.2014
750 studenti fra i 9 e i 13 anni, 4250 bambini e adolescenti. Sono i numeri dei ragazzi coinvolti - direttamente o indirettamente – dal progetto Fuoriclasse, un intervento di contrasto alla dispersione scolastica promosso da Save the Children e curato dalla Fondazione Agnelli nella fase di valutazione dell’impatto. In Italia, il fenomeno di coloro che abbandonano prematuramente la scuola è molto alto: si calcola infatti che circa 110.000 ragazzi tra i 18 e i 24 anni si sono fermati alla terza media e sono fuori da qualsiasi altro percorso formativo.
Fuoriclasse, presentato recentemente a Roma, è un progetto biennale attivo dal 2012 nelle città di Crotone, Napoli e Scalea. Tre i suoi pilastri: la collaborazione tra scuola e famiglia, l’integrazione di attività scolastiche ed extrascolastiche e la partecipazione diretta e il protagonismo dei bambini. Sono i ragazzi, infatti, i promotori delle attività e delle iniziative realizzate nel loro contesto scolastico in collaborazione con i docenti e le famiglie. Laboratori a supporto della motivazione allo studio, attività di sensibilizzazione peer to peer, dialogo costante tra insegnanti e studenti e incontri specifici con i genitori: un approccio multilivello che si è dimostrato efficace. La Fondazione Agnelli, ente esterno che ha valutato l’impatto del progetto, ha infatti rilevato risultati estremamente lusinghieri: ingressi alle lezioni in ritardo dimezzati, assenze sensibilmente ridotte, rendimenti scolastici migliorati e famiglie con un rinnovato interesse nell’andamento scolastico dei figli.
Un progetto importante, dunque, che il Garante per l’infanzia e l’adolescenza Luigi Fadiga, presente all’incontro che ne ha diffuso gli esiti, si augura possa essere replicato anche nella nostra regione. Nonostante la situazione delle persone minorenni in Emilia-Romagna sia per certi versi privilegiata, in una recente audizione alla Camera, il Garante ha infatti riferito come il 54,7% dei minori stranieri presenti sul territorio regionale abbia un ritardo scolastico e sia quindi maggiormente a rischio di abbandono degli studi. Una povertà educativa - e molto spesso materiale - che se non trova adeguati contrappesi nel sistema scolastico porta ad un elevato rischio di discriminazione ed esclusione sociale del bambino fin dai primi anni di vita.