Troppe nuvole sul futuro dei bambini

24.06.2014

Troppe nuvole sul futuro dei bambini

L'Italia non è un Paese per bambini. Esiste infatti una difficoltà cronica da parte delle istituzioni nel mettere a sistema le politiche per l'infanzia e l'adolescenza , così come continuano a essere tagliati in modo significativo i fondi dedicati a questo settore, a partire dall'ultima legge di Stabilità. Ancora troppo lontani gli obiettivi europei, ancora troppi i minorenni della fascia 0-5 fuori della propria famiglia di origine che vengono accolti nelle comunità rispetto all'affidamento familiare.

 

Tutto questo emerge dal settimo rapporto su “I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia”, presentato a Roma il 17 giugno dal gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Gruppo Crc), coordinato da Save the children. Alla presentazione sono intervenuti il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti ed il Garante nazionale dell’infanzia Vincenzo Spadafora.

 

Nel suo intervento il Garante nazionale ha annunciato che entro il mese verrà ricostituito l’Osservatorio nazionale infanzia. Si tratta di un passo importante, ha sottolineato Spadafora, perché l’osservatorio è il luogo di coordinamento di tutte le politiche del governo sul tema dei minori: “Si dovrà cominciare innanzitutto a lavorare sul Piano infanzia che manca ormai da troppi anni, e che dovrà contenere tutti gli interventi urgenti da fare: l’ultimo Piano risale al 2011, ed era stato approvato con fondi zero”.

 

Presente all’incontro anche Luigi Fadiga, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, nonché i Garanti regionali di Lazio e Veneto. Il Rapporto, inoltre, rinnova alle Regioni che non vi hanno ancora provveduto l'invito a nominare senza indugio i rispettivi Garanti regionali, e a porre tale figura in condizioni di essere effettivamente operativa.

 

 

Il rapporto

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