L’art. 31 della Convenzione è il punto di partenza per garantire il gioco e la partecipazione in libertà

31.05.2024

L’art. 31 della Convenzione è il punto di partenza per garantire il gioco e la partecipazione in libertà

“Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e di partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”. Così dispone il primo comma dell’art. 31 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e di diritto al gioco e delle sue diverse sfaccettature ha parlato ieri la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Claudia Giudici, intervenuta all’iniziativa Il gioco libero nello spazio urbano, organizzato dalla Consulta Cinnica di Bologna, patrocinato dal Comune di Bologna e condiviso dall'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del progetto ConCittadini.

“Sono molto contenta di partecipare a questo convegno perché si svolge oggi, 28 maggio, giornata in cui viene celebrato in tutto il mondo il diritto di giocare di ogni bambino – ha aperto Giudici – e l’art. 31 è il punto di partenza per garantire il gioco e la partecipazione in libertà, la possibilità di abitare strade e luoghi sicuri e possibilmente belli dove muoversi in autonomia e dove ritrovarsi tra pari, coltivando le proprie attitudini e le proprie passioni”.

La Garante ha poi proseguito citando le diverse e molteplici esperienze di Pedibus, di chiusura delle strade nei pressi delle scuole negli orari di entrata ed uscita e il limite dei 30 km/h “esperienze importanti dove però spesso manca una visione d’insieme Una visione integrata delle politiche e dei servizi rivolti all’infanzia e all’adolescenza è la direzione nella quale si orienta il Programma “Città Amiche dei bambini e degli adolescenti”, un percorso con un approccio partecipativo che assicura anche il contributo delle giovani generazioni ai processi decisionali, compresi quelli relativi alla progettazione e realizzazione di aree urbane e spazi verdi. Proprio gli spazi verdi – ha concluso la Garante - permettono di promuovere il gioco, lo sport, le attività ricreative organizzate, ma anche il gioco libero, non strutturato e creativo e offrono numerosi vantaggi per la salute e il benessere mentale dei minorenni. Attualmente in Italia però parchi giochi o altri luoghi sicuri per il gioco non sono definiti come un servizio di base”. 

Spazi sostenibili, che comunicano, inclusivi e accessibili, digitali, in cui stare bene, attrattivi e spazi di relazione con gli adulti sono la richiesta anche l’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze che ha messo nero su bianco con il manifesto “Gli spazi che vogliamopresentato nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna a chiusura dell’attività svolta nel 2023.

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