A confronto sulla tutela dei giovani stranieri

01.10.2014

A confronto sulla tutela dei giovani stranieri

Il servizio di protezione per i minori richiedenti asilo, il ruolo dei tutori volontari, il problema della permanenza di minorenni all’interno dell’ex Centro di identificazione ed espulsione: il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Luigi Fadiga ha partecipato la scorsa settimana, portando al centro del dibattito l’esperienza emiliano-romagnola in materia, alla tavola rotonda dedicata ai “Minori stranieri non accompagnati: ascolto, responsabilità genitoriale, tutela”, appuntamento all’interno dei lavori del congresso nazionale a Todi di CamMiNo- Camera nazionale avvocati per la famiglia e i minorenni, quest’anno dedicato al tema “Soggetti vulnerabili, diritti fondamentali. La tutela delle persone migranti”, che si è chiuso il 27 settembre. Le migrazioni, l’immigrazione, i migranti, i minori stranieri non accompagnati, i diritti fondamentali: attorno a questi temi si sono sviluppati il confronto e la discussione che hanno coinvolto esperti e addetti ai lavori in tre giorni di convegni e tavole rotonde. 

Il Garante è intervenuto in apertura dei lavori e ha illustrato l'esperienza dei tutori volontari in Emilia Romagna da lui promossa e dello stretto rapporto con il progetto Sprar-Minori (Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati) attuato dal Comune di Bologna e sostenuto dal suo ufficio. Lo Sprar-Minori è un progetto destinato a fornire accoglienza, protezione ed integrazione a 16 minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo e dalla primavera scorsa è stata avviata una sperimentazione per abbinare questi ragazzi ai 17 cittadini che hanno completato positivamente il corso promosso dal Garante. Ad oggi sono 7 i tutori volontari che hanno dato la loro disponibilità ad accettare la nomina, e uno il tutore che ha già portato a termine l’esperienza. 

Nel corso della discussione, Fadiga ha inoltre sottolineato alcuni punti di maggiore criticità che vanno emergendo nella situazione dei minori stranieri non accompagnati sul nostro territorio, e in particolare a Bologna: uno di questi è il passaggio di numerosi minorenni dall'ex Centro di identificazione ed espulsione, in attesa dell’individuazione della comunità di accoglienza, una collocazione impropria che non permette di assistere i minori in modo adeguato e attento alle loro esigenze specifiche. 

Numerosi gli interventi, tra cui quello di Rosalia Castrogiovanni, giudice del Tribunale per i minorenni di Catania, che ha riferito sulle procedure messe in atto da quel tribunale di fronte all'emergenza sbarchi.

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