La Gerusalemme liberata.. in carcere

09.10.2015

La Gerusalemme liberata.. in carcere

Un laboratorio teatrale in carcere che torna agibile dopo i danni causati dal sisma del maggio 2012, e i detenuti che portano in scena la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso: è successo a Ferrara questo fine settimana, con “Me che libero nacqui al carcer danno”, progetto del Coordinamento regionale teatro carcere, per la regia di Horacio Czertok con la collaborazione di Andrea Amaducci.

 

“È ammirevole l’impegno degli attori detenuti, quasi tutti stranieri, che si sono cimentati nella recitazione dei versi del Tasso, riproponendo il combattimento di Tancredi e Clorinda, e raggiungendo un risultato di grande impatto emotivo”, commenta Desi Bruno, Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna, tra il pubblico insieme al Garante comunale di Ferrara, Marcello Marighelli, e tanti ristretti.

 

L'appuntamento artistico è stata l'occasione per la figura di garanzia dell'Assemblea legislativa per fare il punto della situazione della struttura.

I detenuti sono 294, a fronte di una capienza regolamentare di 252 persone: si conferma quindi “l’abbattimento dei numeri dei reclusi, in linea con il complessivo trend regionale- spiega Bruno-: non si ravvisano gravi profili di sovraffollamento, con il conseguente miglioramento generale delle condizioni di vita dei detenuti e delle condizioni di lavoro del personale”

 

I condannati in via definitiva sono 208, di cui 12 ergastolani. Gli stranieri sono 116, i tossicodipendenti 77; sei ristretti sono ammessi a lavorare all’esterno, 1 è in regime di semilibertà.

Fra le specificità dell’istituto penitenziario ferrarese la Garante segnala l’organizzazione di sezioni riservate, in particolare per collaboratori di giustizia (20), autori di reati sessuali (24) e detenuti “classificati” nel circuito detentivo Alta Sicurezza 2 (4), in cui vengono assegnati automaticamente soggetti imputati o condannati per delitti commessi con finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell’ordine democratico mediante il compimento di atti di violenza.

I detenuti possono effettuare colloqui 6 giorni su 7alla settimana, anche nel pomeriggio, con un servizio di prenotazione telefonica attivo.

 

(jf)

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