Dalla nascita della Regione Emilia-Romagna a oggi
Nel 1970 per attuare l’ordinamento previsto dalla Costituzione, che dopo la Seconda guerra mondiale segnò la fine della monarchia e la nascita della Repubblica italiana, venne istituita la Regione Emilia-Romagna. Dagli anni Settanta alla fine del Novecento la Regione ha gestito e sviluppato una struttura territoriale già caratterizzata, sin dal dopoguerra, dal policentrismo: città forti, capaci di coniugare e far interagire crescita economica, sviluppo sociale ed efficienza amministrativa. Un modello organizzativo che ha permesso alle comunità locali di esprimere, nel tempo, esempi di originalità culturale e civica.
I territori dell’Emilia-Romagna non hanno tutti le stesse caratteristiche economiche e sociali, ma questa è la regione italiana in cui è minore la distanza fra la provincia più debole e quella più forte, e ogni distretto, secondo le proprie peculiarità, è stato protagonista di processi di crescita. L’asse della via Emilia si è consolidato da Bologna a Rimini; la fascia costiera si è sviluppata sia a sud, nella parte a maggiore densità insediativa, che a nord, nella parte a maggioe valore naturalistico. Si è rafforzato l’asse pedemontano da Parma a Bologna e nuove correnti produttive attraversano la bassa pianura: il triangolo Imola-Faenza-Lugo, l’area di Mirandola, la direttrice Bologna-Ferrara, l’entroterra riminese. Le aree appenniniche, che rappresentano quasi la metà del territorio regionale, hanno visto riconosciuto il valore delle differenti specificità locali e ciascuna ha trovato un proprio percorso di sviluppo.
Oggi l’Emilia-Romagna è una grande regione europea, un nodo strategico tra le aree forti dell’Europa centrosettentrionale, il bacino del Mediterraneo e l’area adriatico-danubiana. Se il comparto dell’agricoltura sconta ancora gli effetti di una crisi strutturale, il settore delle produzioni industriali specializzate è molto ampio e competitivo, in particolare nella meccanica. Il terziario più dinamico, quello dei servizi alle imprese, ha una presenza diffusa sul territorio e, in rapporto alla popolazione, colloca molte province fra le prime a livello nazionale (Bologna, Parma, Modena e Reggio). Il turismo continua a rappresentare un segmento importante dell’economia regionale. Il valore degli investimenti e il numero degli addetti alla ricerca scientifica e tecnologica sono fra i più alti in Italia e il sistema degli atenei regionali si colloca nettamente al primo posto per quanto riguarda l’attrazione di studenti dall’esterno. I servizi sociali, la sanità, il patrimonio e l’attività culturale, le imprese di servizi, nel loro insieme rappresentano tuttora esperienze all’avanguardia.
Lo stemma adottato dalla Regione Emilia-Romagna rappresenta in modo stilizzato i due tratti essenziali della lunga storia di questo territorio: la linea ondulata del fiume Po e quella obliqua della via Emilia. L’elemento naturale dell’acqua che conduce al mare, e quello umano della strada che collega gli uomini, con il loro lavoro, le loro passioni e le loro storie.
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Documenti scaricabili:
- Statuto della Regione Emilia-Romagna (pdf, 176 kB)
Legge regionale 31 marzo 2005, n. 13 - Discorso di Guido Fanti nella prima seduta di insediamento della Giunta regionale (MS-Word, 38 kB)
- Piano territoriale: una scelta strategica (pdf, 76 kB)
Discorso del Presidente Vasco Errani, pronunciato a Bologna, in sede di Assemblea legislativa regionale, il 2 maggio 2007 - Ascolta la lettura della scheda (mp3, 6131 kB)
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