Se una scuola di Piacenza abbraccia il mondo

18.02.2013

Se una scuola di Piacenza abbraccia il mondo
Partecipiamo, nella realtà o nell’immaginario, di una infinità di mondi. […]. Ciò comporta una pressione costante a mutare, a tradurre quello che eravamo un attimo prima in nuovi codici e nuove forme di relazione. (Melucci, 1991)

Da due anni è in atto a Piacenza un esperimento di cittadinanza attivaper l’integrazione di bimbi italiani e stranieri. Promosso dall’associazione di Promozione Sociale Mondo Aperto, coadiuvato da Sentieri nel Mondo e dalla cooperativa sociale “Mondo Aperto”, il progetto si avvale della collaborazione di mediatori culturali qualificati e da volontari e, talvolta, del supporto di genitori e abitanti del quartiere.

L’anno scorso il programma; che è riuscito a mettere insieme esigenze diverse, s’intitolava La Nave dei Colori. Per tutto il periodo, presso la scuola primaria "Taverna" di Piacenza, corsi di lingua e laboratori interculturali gratuiti per bambini si sono alternati ad iniziative di alfabetizzazione per gli adulti. Una buona pratica che è stata presentata anche al Festival del Diritto di Piacenza.  

Anche quest'anno, tutti i sabato mattina, la scuola elementare “Taverna” apre le sue porte a tutti i bimbi dai 5 ai 10 anni con 3 laboratori brevi e un intervallo per la frutta offerta da Coldiretti. Il titolo dei Laboratori culturali, aperti anche ai bimbi di altre scuole, è Suoni dal Mondo: i suoni musicali e linguistici sono infatti il tema conduttore. Tutte le attività sono gratuite.

Ma cosa accade all'interno dei Laboratori? Innanzitutto, ci sono gruppi di lettura animati dall’esperta Gabriela Zucchini, c’è il Play ground, che in inglese significa 'giocare', e ancora Raccontami una storia bilingue che invita i piccoli a focalizzare l'attenzione su alcune parole in modo da imparare, pian piano, un’altra lingua. Cinese, albanese, macedone, serbo-croato, spagnolo, ecc, ogni sabato le lingue cambiano!

Non è finita qui. Ci sono i corsi di musica col coro e la danza coi movimenti che hanno come filo conduttore le parole estrapolate dalle fiabe, sicché una lingua e una cultura vengono espresse e declinate in tutti i modi: questo aiuta a fissare i nuovi vocaboli nella mente dei bambini che, potendosi esprimere a più livelli, trovano qda sè quello a loro più congeniale e si sentono più liberi, più sereni e.. integrati. 

Ci sono poi i corso di Pittura e Bricolage intesi non come semplici passatempi, ma come occasioni per fare della creatività qualcosa di utile... contribuendo a rinnovare la scuola! In questi corsi, fioccano idee: c'è chi vuole  creare una biblioteca, mentre altri con vecchie carte geografiche si adoperano a rivestire le vecchie porte brutte e usurate. In questo modo, i bimbi imparano a sentirsi responsabili dei luoghi collettivi e a prendersene cura. Sentendosi utili e capaci di fare qualcosa per il mondo, di migliorarlo.

Ma c'è di più. Il progetto non si limita a fare dei sabati a scuola un’isola felice aperta all’incontro fra culture, non si occupa solo del “lontano” ma anche del vicino, del qui e ora. Tutte le attività che vengono proposte ai piccoli sono fortemente 'ancorate' al territorio, affinché i piccoli cittadini ne sentano l’appartenenza. Ecco pertanto le uscite nel quartiere: le visite ai musei, alla Galleria d’Arte, le passeggiate lungo le strade e i quartieri alla scoperta dei monumenti, delle insegne, delle scritte. C’è la collaborazione coi negozianti e commerciati, soprattutto durante le festività natalizie quando i bimbi allietano tutti coi loro canti.

Ma il progetto fa ancora di più: l'obiettivo infatti è anche quello di saldare il divario fra generazioni, creando un ponte fra giovani e meno giovani. Quetso avviene attraverso l’incontro con gli anziani che si occupano degli orti e che, manco a dirlo, si affezionano subito ai piccoli scolari cui hanno modo di trasferire le loro conoscenze. Ma perchè tanta enfasi su ortaggi e fiori? Semplice: la coltivazione della terra è uno degli elementi comuni a tutte le culture e a tutte le epoche, e questo nonostante la differente varietà dei prodotti dovuta alla diversità dei climi e delle latitudini. Da qui un'altra proposta: quella di valorizzare e far conoscere le diverse cucine del mondo con scambio di ricette e assaggi vari.

Per concludere, a fine anno con una festa il Laboratorio si apre alla città in un abbraccio ideale fra i cittadini storici e i nuovi piccoli cittadini che, anche grazie al percorso fatto, e con il loro semplice modo di essere  contribuiscono a combattere i pregiudizi, a evitare conflitti e a costruire un’integrazione intelligente e informata. Un'integrazione capace di trovare, condividere e valorizzare gli aspetti che uniscono.

Attraverso questi bambini, l’esperimento piacentino migliora, senz’altro almeno a livello umano, il futuro di tutti. 

Per saperne di più, guarda il video  

 

Azioni sul documento